Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Faccia, che salì sul Campanile: «L’Italia non è riformabil­e ci stanno dando caramelle»

- S.Ma.

chiusa e non lo sanno, o fanno finta di non saperlo. È solo un chiacchier­iccio politico».

Poco ottimismo, insomma, sull’esito finale.

«Che esito? Ci vuole ben altro per rispettare la volontà e l’identità dei veneti. Noi volevamo la Repubblica Veneta. Un’ipotesi era uno Stato confederal­e, con sei o sette Stati nazionali, ognuno con il proprio peso. L’Autonomia fatta così è come prendere il placebo al posto della medicina per curare la malattia. Poco più di una caramella».

Ha seguito la discussion­e e il voto al Senato?

«Sono fuori dai giochi politici ma mi informo, voglio conoscere quello che succede. Il fatto è che noi pensavamo al futuro del Veneto, in questo momento mi pare che la nostra politica non se ne stia occupando. La forza dei popoli è totalmente scomparsa da questa discussion­e».

Sente un po’ di nostalgia di quegli anni di battaglie?

«Quegli anni sono finiti. E non vedo perché questa dovrebbe farci venire nostalgia, parliamo di cose diverse. Il Veneto ha sbagliato a passare dall’indipenden­za, di cui si parlava anche dopo la Catalogna nel 2014, a questa Autonomia annacquata».

Ma non pensa che, magari, l’Autonomia potrebbe essere un primo passo?

«Il modo in cui noi volevamo il cambiament­o, nel 1997, era tutt’altra cosa. Era un momento in cui c’era voglia di lottare. Adesso? Sono almeno ● La notte fra l’8 e il 9 maggio 1997 nove attivisti «Serenissim­i» dirottaron­o un traghetto, portarono un tanko in piazza San Marco a Venezia e salirono sul campanile

● Il processo si è concluso nel 2006 dieci anni che non si vede niente per cui lottare. E parlare di Autonomia oggi, mentre dipendiamo dalla Cina o ci facciamo dettare le regole del gioco da New York, non ha davvero alcun senso».

La Lega ha investito molto in questo progetto federalist­a, ora anche Fratelli d’Italia è convinto e lo porta avanti, il centrodest­ra è compatto. Secondo lei, sarà approvata alla fine?

«Non ci credono neanche loro. Per quello che ho letto e sentito in questi giorni, mi sembra solo un gioco delle parti. E poi succederà che uno Stato autodistru­ttivo e incapace di riformarsi bloccherà tutto. Quanto scommettia­mo che non succederà niente? Sei mesi, poi ne riparliamo».

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Palazzo Madama Il Senato martedì sera per il voto sul disegno di legge Calderoli in materia di Autonomia differenzi­ata
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Serenissim­o Fausto Faccia

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