Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Turismo, info point in negozi, bar e piscine «Passo avanti sul fronte dell’accoglienza»
Una rete territoriale di Info point all’interno di esercizi commerciali, attività economiche o sportive e un nuovo sito turistico che raccoglie tutto ciò che può interessare i visitatori. Il distretto bassanese rafforzare il sistema turistico, veicolando in un unico pacchetto l’offerta territoriale. Sono 30 le realtà imprenditoriali che hanno risposto all’iniziativa finalizzata ad attivare una serie di Info-point nelle attività dove i turisti riceveranno informazioni di base. Negozianti, baristi, operatori della ristorazione, ma anche delle agenzie di viaggio, edicole, autonoleggi, stazioni di rifornimento saranno quindi di supporto agli uffici turistici istituzionali in una fase in cui il settore è in forte ripresa in città e sul territorio. Dopo aver partecipato al corso di formazione promosso dalla Regione, a Bassano sono in fase di debutto 15 Info point (uno anche alle piscine comunali Aquapolis) collegati allo Iat ai quali se ne aggiungeranno altri dislocati nei comuni limitrofi.
«È un significativo passo in avanti sul fronte dell’accoglienza: promuove il nostro territorio e le sue peculiarità – osserva il sindaco Elena Pavan – Da tempo lavoriamo in rete nell’ambito dell’Ipa seguendo la stessa strategia e adottando un unico metodo per una promozione omogenea». A breve debutterà anche un apposito sito internet dove trovare notizie, informazioni e indicazioni . «È in fase di creazione da parte di un gruppo di giovani aderenti al movimento etico digitale», spiega l’assessore al Turismo Giovannella Cabion. Alla presentazione del progetto sono intervenuti alcuni sindaci del Bassanese e il presidente della Provincia Andrea Nardin che è anche a capo dell’Odg (organizzazione di gestione della destinazione) Terre Vicentine. «Oggi bisogna abbinare alla promozione turistica la gestione del visitatore – sottolinea – Non basta più attirare il turista, che deve poter interagire con il territorio, vivere esperienze. È superato quel modello di visitatore che dopo aver ammirato una mostra se ne va. Chi si sposta vuole anche conoscere le tipicità locali, l’enogastronomia. È una cultura del turismo quella che va messa in campo, che presuppone la creazione di una rete».