Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
« TikTok? Avvicina i giovani al libro» Il presidenteOttieri: «I social hanno rilanciato la passione»
Quelli bravi una volta conoscevano i gusti dei clienti affezionati e sapevano consigliare il libro giusto al compratore occasionale. Oppure indirizzavano tra gli scaffali, con parole che stimolassero la curiosità. Oggi sempre di più i librai usano il web e i social, perché la libreria si è espansa. Ce lo racconta Alberto Ottieri, vicepresidente e amministratore delegato di Messaggerie Italiane e presidente della Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri, l’ente che fino a domani organizza l’ormai tradizionale Scuola per librai alla Fondazione Cini, sull’isola di San Giorgio a Venezia.
Ottieri, che cosa succede in questi giorni nell’isola di San Giorgio?
«Parte il seminario di perfezionamento della nostra Scuola, fondata nel 1983, 41 anni fa. Raduna per tre giorni 30 librai dalla mattina alla sera, con una intensa didattica su come gestire una libreria dal punto di vista economico, finanziario, nei rapporti con il personale, nella gestione dell’assortimento; insomma, come una vera e propria azienda. Venerdì il seminario si apre al mondo dell’editoria nazionale e internazionale con due tavole rotonde, con la premiazione del giovane libraio Fabio Lagiannella e l’assegnazione di una borsa di lavoro a Veronica Tati. Chiuderà i lavori lo scrittore Javier Cercas».
Come si è trasformato il mondo del libro?
«È cambiato molto, direi negli ultimi 10 anni. Ormai non è più leggibile come in passato. Non è più vero che le donne leggono certe cose, gli uomini altri e i teenager altre ancora. Tutto è diventato più trasversale, più fluido».
E i librai come si sono adeguati ai cambiamenti?
«Sta formandosi una generazione di giovani professionisti che ha una forte dimestichezza con le nuove tecnologie e che riesce, perciò, a intercettare questi lettori più trasversali. Certo, per fare questo lavoro, è essenziale che rimangano vive le spinte fondamentali, la passione e la curiosità».
Come va il libro oggi, dopo il balzo di vendite ottenuto con la pandemia?
«Il libro non ha mai avuto un successo così deciso negli ultimi 30 anni. I risultati ottenuti dal 2020 al 2023 hanno sorpreso tutti. E ancora di più ci ha sorpreso la rinascita nei giovani dell’interesse per questo vecchio strumento di comunicazione, realizzatasi attraverso i social media».
In quale modo?
«I social hanno rilanciato la passione per i libri e li hanno usati come strumenti per creare gruppi e comunità virtuali, dove è possibile condividere gusti e stili di vita. Questo ha portato i librai a uscire dalla libreria fisica e, in molti casi, li ha trasformati in veri e propri influencer».
«I nuovi titoli che si affacciano alle classifiche sono un sintomo del cambiamento generazionale dei lettori. Oggi, per esempio, sono molti venduti i manga o i graphic novel, prodotti che pochi anni fa sarebbero piuttosto stati affidati ad audiovisivi. C’è una letteratura, che non definirei “leggera” ma di intrattenimento, che senza dubbio appassiona i più giovani. Racconta storie più complesse di quanto facesse una volta, spesso oltrepassando i tradizionali confini di genere. Così si vende a un pubblico meno definito».
La rivoluzione tecnologica, quindi, non è nemica del libro?
«Si temeva fino a cinque, sei anni fa che allontanasse i lettori dal libro: invece, avvicinando a personaggi e a temi attuali, ha allargato il mercato, gli ha dato prospettive migliori».
Che consiglio darebbe a un giovane che vuole aprire una libreria?
«Non si può essere librai se non si ha una grande passione. Ma oggi la competizione, per esempio con l’e-commerce, è forte. Allora, oltre alla passione è necessaria la formazione accurata data dalla frequentazione di corsi professionali che insegnano le tecniche di gestione delle librerie».
"Molto venduti manga e graphic novel C’è più trasversalità