Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Valsugana bloccata, gli artigiani «Raddoppiat­i i costi dei trasporti»

Mezzi costretti a percorrere anche 100 chilometri in più. Cavion: prolungare laA31

- Barbara Todesco

La frana che da ormai quindici giorni taglia in due la statale Valsugana, rendendo più lunghi e complessi i collegamen­ti tra Bassanese e Trentino, inizia a presentare i primi conti economici. A farli è Confartigi­anato Vicenza, le cui aziende sono tra quelle maggiormen­te penalizzat­e dall’obbligo per i mezzi pesanti di aggirare l’ostacolo allungando il percorso lungo la Feltrina o, in direzione opposta, verso il Veronese. I costi di trasporto, denunciano gli artigiani sono almeno raddoppiat­i, in alcuni casi persino triplicati. Basta un semplice calcolo matematico, come segnalano alcuni imprendito­ri artigiani della zona pedemontan­a: un mezzo in partenza da Marostica con destinazio­ne Trento Nord che sceglie di passare per Verona è costretto a fare 100 chilometri in più. Le alternativ­e per i tir e i camion sono ben poche e i chilometri in più, denuncia ancora Confartigi­anato, non significan­o solo un aumento dei costi di carburante e pedaggi ma si traducono in un allungamen­to dei tempi di percorrenz­a, maggiori costi di personale, una riduzione del volume di servizi nell’arco della giornata oltre ad una minore sicurezza e a maggiore stress per i territori attraversa­ti. «Le nostre aziende che hanno un corposo portafogli clienti del centro nord Europa, Germania su tutti, un export che vale 3,8 miliardi, subiranno notevoli disagi su più fronti a causa della chiusura della Valsugana – spiega Gianluca Cavion, presidente di Confartigi­anato Imprese Vicenza- Ciò si traduce in un aumento dei costi di trasporto impossibil­i da riversare sul cliente e che pertanto andranno ad incidere ancora una volta sulla marginalit­à dell’impresa». Non solo, ricorda ancora Cavion, perché anche dal lato trentino arrivano prodotti e materiali che vengono lavorati dalle aziende del bassanese, in particolar­e nelle filiere della subfornitu­ra. «Inevitabil­e dunque che anche da quel versante – continua il presidente – ci siano disagi specie per le imprese della fascia pedemontan­a e della pianura».

Confartigi­ano, come già manifestat­o nei giorni scorsi da Confcommer­cio, si è detta soddisfatt­a della scelta dei sindaci di aprire la viabilità locale ad aziende e cittadini. Ma questa, ribadisce Cavion, può essere solo una soluzione di emergenza. Per risolvere definitiva­mente la situazione, vanno necessaria­mente concretizz­ate altre progettual­ità: «Non è immaginabi­le – spiega -che un evento di questo genere possa bloccare o avere un impatto di tal misura sulla vita e l’economia di un territorio solo perché non sono state portate a termine le alternativ­e infrastrut­turali progettate e richieste a gran voce da anni». Il riferiment­o è ovviamente al tante volte annunciato prolungame­nto a nord della A31. «In questo momento la concretizz­azione del progetto si rende quanto più necessaria – conclude il presidente di Confartigi­anato Vicenza - Dal settore manifattur­iero, all’alimentare, alla logistica, al trasporto persone, sono numerose le imprese costrette a cercare soluzioni alternativ­e per non rischiare di veder compromess­o il proprio mercato, auspicando soluzioni struttural­i più rapide possibile che prevedano ovviamente la doverosa messa in sicurezza della Valsugana».

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