Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Valsugana bloccata, gli artigiani «Raddoppiati i costi dei trasporti»
Mezzi costretti a percorrere anche 100 chilometri in più. Cavion: prolungare laA31
La frana che da ormai quindici giorni taglia in due la statale Valsugana, rendendo più lunghi e complessi i collegamenti tra Bassanese e Trentino, inizia a presentare i primi conti economici. A farli è Confartigianato Vicenza, le cui aziende sono tra quelle maggiormente penalizzate dall’obbligo per i mezzi pesanti di aggirare l’ostacolo allungando il percorso lungo la Feltrina o, in direzione opposta, verso il Veronese. I costi di trasporto, denunciano gli artigiani sono almeno raddoppiati, in alcuni casi persino triplicati. Basta un semplice calcolo matematico, come segnalano alcuni imprenditori artigiani della zona pedemontana: un mezzo in partenza da Marostica con destinazione Trento Nord che sceglie di passare per Verona è costretto a fare 100 chilometri in più. Le alternative per i tir e i camion sono ben poche e i chilometri in più, denuncia ancora Confartigianato, non significano solo un aumento dei costi di carburante e pedaggi ma si traducono in un allungamento dei tempi di percorrenza, maggiori costi di personale, una riduzione del volume di servizi nell’arco della giornata oltre ad una minore sicurezza e a maggiore stress per i territori attraversati. «Le nostre aziende che hanno un corposo portafogli clienti del centro nord Europa, Germania su tutti, un export che vale 3,8 miliardi, subiranno notevoli disagi su più fronti a causa della chiusura della Valsugana – spiega Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza- Ciò si traduce in un aumento dei costi di trasporto impossibili da riversare sul cliente e che pertanto andranno ad incidere ancora una volta sulla marginalità dell’impresa». Non solo, ricorda ancora Cavion, perché anche dal lato trentino arrivano prodotti e materiali che vengono lavorati dalle aziende del bassanese, in particolare nelle filiere della subfornitura. «Inevitabile dunque che anche da quel versante – continua il presidente – ci siano disagi specie per le imprese della fascia pedemontana e della pianura».
Confartigiano, come già manifestato nei giorni scorsi da Confcommercio, si è detta soddisfatta della scelta dei sindaci di aprire la viabilità locale ad aziende e cittadini. Ma questa, ribadisce Cavion, può essere solo una soluzione di emergenza. Per risolvere definitivamente la situazione, vanno necessariamente concretizzate altre progettualità: «Non è immaginabile – spiega -che un evento di questo genere possa bloccare o avere un impatto di tal misura sulla vita e l’economia di un territorio solo perché non sono state portate a termine le alternative infrastrutturali progettate e richieste a gran voce da anni». Il riferimento è ovviamente al tante volte annunciato prolungamento a nord della A31. «In questo momento la concretizzazione del progetto si rende quanto più necessaria – conclude il presidente di Confartigianato Vicenza - Dal settore manifatturiero, all’alimentare, alla logistica, al trasporto persone, sono numerose le imprese costrette a cercare soluzioni alternative per non rischiare di veder compromesso il proprio mercato, auspicando soluzioni strutturali più rapide possibile che prevedano ovviamente la doverosa messa in sicurezza della Valsugana».