Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sopralluogo diRegione e governo Rfi usa i droni per studiare l’area «Mettere in sicurezza lamontagna»
Arriverà in Valbrenta anche il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi per il sopralluogo organizzato per giovedì prossimo, 1 febbraio, dall’assessore regionale Elisa De Berti. Saranno anche i sindaci del Bassanese interessati dalla chiusura della statale 47 Valsugana e il presidente della Provincia Autonoma di Trento Mauro Fugatti. Tutti insieme, al tavolo con Anas e Rfi, dovranno valutare tempi e soluzioni per la riapertura dell’infrastruttura. Ad oltre due settimane dal crollo di oltre 300 metri cubi di roccia nel cuore della valle, il pressing dei primi cittadini bassanesi sembra fare finalmente effetto. La chiusura della Valsugana non è più solo la questione di pochi comuni. E l’incontro con Trento, la Regione e il governo sarà una nuova occasione per ribadire la necessità, ormai improrogabile, di trovare una soluzione definitiva per la viabilità della vallata.
In Regione, il consigliere regionale del Pd Chiara Luisetto, assieme ad alcuni colleghi di partito, ha presentato una mozione per chiedere che venga istituito senza ulteriori ritardi un tavolo operativo. per definire le azioni necomunicato cessarie alla risoluzione in tempi certi della frana.
Intanto, proseguono gli interventi di Rete Ferroviaria Italiana per il ripristino dei danni provocati dal distacco di roccia sulla linea Trento – Bassano, che prevedono in prima battuta la messa in sicurezza dell’intera area. La prima fase dei lavori, come ieri da Rfi, prevede la caratterizzazione geologica del versante di montagna effettuata con l’ausilio dei droni. Sulla base dei dati rilevati e analizzati, nei prossimi giorni le squadre di rocciatori, già operative subito dopo la frana nei punti più accessibili, inizieranno l’attività di messa in sicurezza della parete rocciosa.
L’ultima fase dell’intervento, invece, sarà dedicata alla realizzazione di un accesso utile per raggiungere la sommità della montagna e pulire il versante dai detriti con l’utilizzo di una pala meccanica prima di procedere con l’installazione di una rete paramassi. Solo una volta terminato questo intervento di messa in sicurezza sarà possibile iniziare a lavorare al ripristino della viabilità: se per quella ferroviaria i tempi rischiano di essere particolarmente lunghi, meno problematica dovrebbe essere la riapertura alle auto. Solo accurate verifiche del viadotto di San Marino permetteranno di capire se la statale 47 Valsugana potrà essere riaperta completamente o solo parzialmente con doppio senso di marcia su un’unica corsia.