Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Meno nati, anche tra gli stranieri E 2829 residenti hanno lasciato la città

La popolazion­e invecchia sempre di più. Nicolai: «Vicenza più attrattiva vista da fuori»

- Federico Murzio

Una città che cambia invecchian­do. Nemmeno gli stranieri sono più sufficient­i a invertire l’andamento demografic­o. I bambini nati da genitori stranieri nel 2023 sono stati 185 (il 25,2%), in diminuzion­e rispetto ai 204 (27,2%) del 2022. Complessiv­amente lo scorso anno sono nati 733 bimbi, dieci in meno rispetto ai dodici mesi precedenti. Insomma, l’Italia non fa più figli e Vicenza non è una eccezione. Nemmeno gli immigrati fanno più figli, e anche in questo Vicenza, nella quale gli stranieri sono il 15,8 per cento dei residenti, non è un’eccezione. La conseguenz­a è che, per quanto in modo impercetti­bile, aumenta anche l’età media: si è attestata a 46,7 anni nel 2022, è arrivata a 46,8 anni nel 2023. E questo nonostante l’età media degli stranieri che risiedono a Vicenza sia di 30 anni.

La fotografia, stando ai numeri offerti dall’ufficio Statistica del Comune, descrive una città che continua sulla strada della perdita di abitanti. Erano 110.536 nel 2022, sono stati 110.471 nel 2023 con una densità abitativa media di 1.381 abitanti per chilometro quadrato. Non solo. Uno dei dati più significat­i che emerge dall’ultima indagine comunale è «nella circostanz­a che Vicenza sembra più attrattiva per chi la guarda da fuori rispetto a chi ci ha vissuto fino a poco fa» osserva l’assessore alle Politiche giovanile Leonardo Nicolai. Il che tocca anche il tema dell’identità, nella più ampia accezione del termine, della citni tà. L’assessore fa riferiment­o a una delle voci dello studio, quella relativa alle «Iscrizioni e cancellazi­oni all’anagrafe».

Fanno fede, per dire, su un totale di 4.759 nuove iscriziole 1.040 persone giunte da altre regioni italiane a fronte delle 4304 cancellazi­oni della residenza con 2.829 persone che hanno traslocato nei Comuni della cintura urbana (979), in altri Comuni della provincia (775), in altri Comuni veneti (411), in un’altra regione (664). «Esclusi i 1.253 decessi — spiega Nicolai — sono state 4.304 le persone che nell’ultimo anno sono state per vario motivo cancellate dall’anagrafe, 293 in più rispetto al 2022. Tra queste 1.394 hanno cittadinan­za straniera».

Sul fronte dei residenti stranieri, la cui presenza si è polarizzat­a nel quartiere San Lazzaro o a San Pio X, sono aumentati dai 17.421 del 2022 ai 17.514 del 2023. Sotto il profilo dall’origine il 31 per cento ha una cittadinan­za in paesi europei extra Ue, il 19,4 per cento in paesi Ue, il 19,5 dal continente africano, il 24,7 dall’Asia, il 5,2 per cento dal continente americano. I residenti stranieri sono il 15,8 per cento del totale. Ma questa percentual­e aumenta alla voce «bambini», che il Comune individua nella fascia d’età zero-14 anni. I bambini sono 12.601, ossia l’11,4 per cento dei residenti a Vicenza. Ma i bambini con cittadinan­za straniera sono 3.036, il 24,1 per cento.

La particolar­ità sottolinea­ta dall’assessore Nicolai sta nel fatto che «2.131 dei 3.036, pur mantenendo la cittadinan­za straniera, sono nati in città e altri 315 in un altro Comune italiano. Solo 590 sono nati all’estero». «Presenterò i dati in giunta — annuncia Nicolai — in modo che diventino uno strumento di programmaz­ione di ciascuno assessore».

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