Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Con lo sguardo rivolto al futuro «L’anno si è chiuso in crescita e ora pensiamo alla formazione»
L’azienda leader del settore delle macchine movimento terra arriva a fine anno con fatturato di oltre 95 milioni. Il presidente Silvagni: «Mi piacerebbe un’Academy per i giovani»
Gabriele Silvagni, presidente della Dmo di Russi, azienda leader nel settore delle macchine movimento terra, parla del suo lavoro con la passione e l'entusiasmo del primo giorno.
Presidente, come si è chiusoil2023?
«Tutto considerato direi bene, con significative soddisfazioni, il fatturato supererà i 95 milioni di euro e abbiamo mantenuto il nostro trend di crescita. C'è stato un incremento nei fatturati, ma anche nella struttura dell'azienda. Oggi abbiamo circa 80dipendenti diretti, con un indotto di altre 100 persone. Abbiamo nuovamente investito su di noi e nel 2023 abbiamo ampliato la sede di Russi con uffici e piazzali nuovi, oggi abbiamo una proprietà di 42mila metri quadri di cui 8.000coperti».
Russi è il vostro quartier generale, quali sono le altri sedi?
«A Bologna c'è una sede storica da cui siamo partiti, poi abbiamo la sede di Mele- nel milanese, Treviso e Udine e nel 2023 abbiamo aperto una nuova filiale a Verona. È necessario essere presenti sul territorio per servire al meglio un'area importantissima del nostro mercato. Fra i progetti per il prossimo anno c'è anche l'espansione ulteriore della sede di Russi di circa 10mila metri quadrati».
Siete stati molto tenaci in questiannidicrisi.
«Si, abbiamo sempre usato tenacia unita alla prudenza e a una buona dose di follia; creduto con corag- gio nella nostra visione sup- portati anche dalla qualità e forza dei nostri prodotti all'alta qualità dei servizi che offriamo ai nostri clienti. Di questo nostro forte siamo stati sempre ripagati abbiamo avuto una crescita costante e ci siamo negli anni posizionati tra le prime aziende private del settore per fatturato». Come siete r iusci t i a registrare negli anni una
I LAVORI
«Le nostremacchine sono nei cantieri delle principali grandi opere italiane» crescitacostante?
«Abbiamo puntato alla diver- sificazione della clientela, offrendo una gamma di prodot t i la più ampia possibile, così da coprire tutti i mercati disponibili, non solo quelli tradizionali, ma puntando anche su quelli innovativi, e ha funzionato. Gli investimenti non ci spaventano e abbiamo sempre reinvestito gli utili in azienda e questo ci ha permesso di far crescere la squadra e la struttura».
La vostra forza è la vendita, maancheilnoleggio.
« Si , s iamo un'az ienda
commerciale ma vogliamo essere una azienda di servizio e infatti forniamo il noleggio delle macchine, l'assistenza e il ricambio. Abbiamo una flotta noleggio del valore di 38milioni di euro, e questo ci permette di fornire i cantieri delle grandi opere così come il piccolo artigiano. Quest'anno una grande spinta è arrivata anche dalla fiducia di alcuni clienti importanti nell'ambito di progetti finanziati dal Pnrr. Ci piace pensare che ab-biamo 'colorato' di arancio-ne, il colore delle nostre
macchine, molti cantieri in giro per l'Italia».
Qualiadesempio?
«Uno fra i tanti a Ravenna legato alla realizzazione del rigassificatore, alla cintura dell'oil&gas. La fiducia e stima di grandi e importanti colossi del settore con cui lavoriamo da anni ci rende orgogliosi e ci consente di partecipare in prima linea anche per la realizzazione delle grandi opere infrastrut- turali attive nel resto d'Italia sia attraverso il noleggio che la vendita di macchine, diventando partner strategi- ci per questi grandi progetti.
Come è nata DMO?
«Lavoro in questo settore fin da giovanissimo e l'azienda nella quale sono cresciuto mi ha dato tantissime sod- disfazioni e mi ha permesso di raggiungere risultati importanti, poi 13 anni fa ho deciso di intraprendere una nuova sfida e, forte dell'ap- poggio dei giovani ho deciso di creare un'azienda tutta mia».
Cosa l'ha spinta a intra- prendere questa nuova strada?
«Il riconoscimento delle casemandatarie, la passione per questo lavoro, forse anche la paura di invec- chiare ma senza dubbio il grande amore per questo mondo. Un po' di risparmi li avevamo, la vogl ia di investire anche, la passione tantissima. Così siamo partiti con una piccola realtà ma pieni di entusiasmo e con forza e determinazione ora siamo una realtà consolidata con ancora tanta voglia di fare».
Qual i sono in ques to momento le difficoltàmag- giori nelsuosettore?
«Le difficoltà maggiori le riscontriamo nel reperire risorse umane, soprattutto dal punto di vista tecnico. Sempre più rare. Allora ci è venuta un'idea. Visto che disponiamo di immobili da mettere a disposizione, ci piacerebbe creare una sorta di DMO Academy, una vera scuola dei mestieri perché oggi tutto il nostro settore, dalla meccanica all'autotragnano sporto, è in difficoltà. Molte imprese soffrono per questo, allora vorremmo strutturare un progetto con una forte valenza sociale, formando giovani da inserire direttamente nel mondo del lavoro.
Ilavori manuali stanno scomparendo, le scuole tecniche non ci sono più. Abbiamo il dovere come imprenditori di supportare la formazione sul territorio».
Come si potrebbe strutla turarequestoprogetto?
«Noi siamo disposti a sosabbiamo tenerlo, ma non possiamo realizzarlo da soli. Se ci sono associazioni, enti intenzionadalla ti a svilupparlo ed altri impunita renditori noi ci saremo. La difficoltà a trovare personale riguarda tutta l'area produtimpegno tiva. Sarebbe un intervento mirato allo sviluppo del territorio, al mantenimento del lavoro, al benessere delle famiglie».
LE ORIGINI
«Ho sempre lavorato in questo settore che amo. Tredici anni fa ho fondato l’azienda»