Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nascono dieci Consigli di quartiere
Possamai e Tosetto: «Avvicineranno i cittadini al Palazzo». Ciascun organo sarà composto da 12 persone
Il decentramento non esiste più ma la cosiddetta partecipazione sì. E così l’assessore Matteo Tosetto oggi festeggia. Il suo sogno della creazione dei dieci Consigli di quartiere, uno dei perni dell’alleanza siglata a suo tempo con Giacomo Possamai, trova concretezza e la benedizione della giunta in una proposta che andrà a breve in commissione coinvolgendo, nel confronto, anche le opposizioni.
Ma il progetto dei Consigli di quartiere non è l’unica sovrastruttura che ieri ha registrato i primi vagiti: arriveranno anche il Tavolo di rete del quartiere (rappresentanti di associazioni, istituti comprensivi e altro) e la Consulta dei quartieri (composta dai presidenti dei Consigli di quartiere). L’operazione, per voce di Tosetto e del sindaco Giacomo Possamai, nasce dalla necessità, nel nome della partecipazione, di avvicinare alla vita di palazzo tutta la città in ottica propositiva e consultiva. Intendiamoci: nessuna delle nuove sovrastrutture avrà poteri deliberativi vincolanti né, chi vi parteciperà, avrà indennità di alcun tipo. I costi, semmai, saranno indiretti, vuoi nella semplice luce e gas dei locali che saranno utilizzati, vuoi nelle procedure che una macchina comunale già sotto stress dovrà mettere in atto.
Dettaglio, quest’ultimo, tutt’altro che peregrino considerato che il Comune dovrà istituire e gestire un albo apposito nei quali tutti gli aspiranti consiglieri di quartiere dovranno iscriversi.
Sotto il profilo politico e nell’ambito della futura legittima ricerca del consenso, rimane centrale come sempre il consiglio comunale. Giacché, nella proposta formulata da
Tosetto, ogni Consiglio di quartiere durerà quanto quello comunale e sarà composto da 12 persone, nove delle quali saranno pescate dall’albo istituito dal Comune ed «elette » a scrutinio segreto dai consiglieri comunali. Le altre tre saranno «elette» dal Tavolo di rete del quartiere. Detto che il ruolo centrale del consiglio comunale rimarrà anche nell’accogliere o respingere le proposte che giungeranno, in tema di sovrastrutture non sfugge il fatto che nel progetto si prevede che ogni Consiglio di quartiere «può organizzare il lavoro in gruppi, denominati “commissioni”, distinti per aree tematiche». Nel dettaglio il progetto prevede la divisione della città in dieci aree con un numero di residenti tra i 10 e i 15 mila: Centro storico; Araceli, Santa Lucia, San Francesco, Sant’Andrea; San Pio X, Stadio, Casale; Borgo Berga, Campedello, Santa Croce Bigolina, San Pietro Intrigogna, Debba, Longara; Sant’Agostino, Ferrovieri, Gogna, Monte Berico; San Lazzaro, San Giuseppe, San Felice Fortunato, Quadrilatero; Maddalene, Santa Bertilla, Villaggio del Sole; Polegge, San Paolo, San Bortolo, Laghetto; Anconetta, Ospedaletto, Saviabona; Bertesinella, Bertesina, Settecà, Stanga.
Il sindaco L’obiettivo è creare più partecipazione da parte dei vicentini
L’assessore Il lavoro sarà organizzato in gruppi, detti Commissioni