Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Giardino Salvi «precluso» agli alpini: sei mesi di lavori
Il Giardino Salvi «chiude» all’adunata nazionale degli alpini. Iniziati la scorsa settimana, finanziati con 400 mila euro del Pnrr, i lavori di riqualificazione di uno dei parchi storici della città dureranno 180 giorni. Un lasso di tempo, sei mesi, che precluderà la visita dello spazio verde non solo alle penne nere ma anche ai «normali» turisti. La città si divide. C’è chi punta il dito contro la decisione di avere cominciato i lavori non considerando un fatto, l’adunata, che invece è stato utilizzato come scusa per bloccare il progetto dell’ex amministrazione di centrodestra (con lavori già appaltati) in piazzale De Gasperi, che al Giardino Salvi introduce. E c’è chi pensa che, tutto sommato, i lavori al Giardino Salvi salveranno lo stesso dall’invasione delle penne nere. Le quali, in fin dei conti, si possono ritenere già soddisfatte dell’installazione nel 2022 del contestato monumento agli alpini su viale Roma, davanti la stazione. Monumento, per inciso, ben visibile dall’ingresso del Giardino Salvi e da chiunque giunga in città. Per ora gli unici a non parlare sono proprio gli alpini, o almeno la macchina organizzativa dell’adunata, alle prese con una forte penuria di volontari nei giorni del raduno. Sei mesi di cantiere, si diceva. Da Palazzo Trissino l’assessore ai Lavori Pubblici Cristiano Spiller fa sapere che «sarà garantito l’attraversamento dell’area verde da piazzale De Gasperi a contra’ Mure Porta Nova e piazzale del Mutilato». Quindi «l’intervento restituirà alla cittadinanza un parco riordinato e decoroso - afferma -. La manutenzione era indispensabile perché gli agenti atmosferici e l’utilizzo hanno comportato il deterioramento delle strutture che necessitano di migliorie e in alcuni casi di reintegri e sostituzioni».