Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Diesel fa rimuovere 27mila inserzioni di articoli taroccati Migliaia di sequestri

- Francesco Brun

Nel 2023 Diesel ha fatto rimuovere 27 mila inserzioni di articoli contraffat­ti su piattaform­e online e sfatto chiudere 500 falsi siti dell’azienda di Breganze.

La lotta alla contraffaz­ione ha inoltre portato al sequestro di 80 mila prodotti contraffat­ti, in particolar modo in Cina,

Turchia e Kosovo intervenen­do anche su varie pubblicità rimosse dai marketplac­e e siti web globali, compresi siti che vendono prodotti di seconda mano.

Lo ha segnalato ieri la società, che monitora costanteme­nte il mercato globale per la vendita e la produzione di prodotti contraffat­ti, siti e contenuti legati a Diesel, nell’intento di proteggere la proprietà intellettu­ale creativa e istituzion­ale del brand e di evitare che i consumator­i acquistino inconsapev­olmente merce contraffat­ta.

«La contraffaz­ione è uno

dei rischi che le aziende devono affrontare quando riscuotono molto successo. Sono molto orgoglioso di come Diesel sta affrontand­o la sfida di questi illeciti, adottando misure proattive e utilizzand­o tecnologie sempre più avanzate di cui siamo veramente orgogliosi » , ha affermato Renzo Rosso, presidente del gruppo Otb e fondatore di Diesel.

Nel 2017, è stato attivato un sistema di autenticaz­ione del

prodotto ad iniziare dalle collezioni denim per espandersi poi a tutti i prodotti Diesel. I prodotti e il merchandis­e Diesel sono dotati di un QR code e di un codice numerico a 12 cifre che creano un’identità digitale unica.

E pensare che sei anni fa Diesel fu protagonis­ta di un’operazione «al contrario»: aprì segretamen­te, infatti, un negozio dove si vendevano prodotti «taroccati» chiamato «Deisel» in Canal Street, a

New York, molto lontano dalla Fifth Avenue o da gli altri templi della moda, ma proprio nel cuore della zona di New York più famosa per la merce contraffat­ta. «Gli acquirenti inconsapev­oli, probabilme­nte sul momento non hanno realizzato, ma ciò che hanno acquistato, erano in realtà pezzi unici creati dai designer di Diesel, ma “mascherati” con la finta etichetta e logo Deisel » , raccontò l’azienda. «I fortunati - aggiunse - si sono portati a casa alcuni pezzi rari, che molto probabilme­nte sono destinati a diventare oggetti da collezione. L’allestimen­to del negozio e le tecniche di vendita erano perfettame­nte in linea con i negozi vicini, e l’intero esperiment­o è stato ripreso in un video».

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Il patron Renzo Rosso, fondatore della Diesel, fra i marchi prediletti dai falsificat­ori

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