Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Laureati, istruzioni per l’uso

- Giovanni Costa

Molti i punti di riflession­e emersi in tema di remunerazi­one, internazio­nalità, welfare, opportunit­à di crescita profession­ale, flessibili­tà di orari, conciliazi­one e altro ancora. Nell’Ateneo di Padova il numero dei laureati scientific­i (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica, Stem con l’acronimo inglese) è quasi raddoppiat­o tra il 2012 e il 2022 con una variazione superiore alla loro crescita media a livello Italia. Ciononosta­nte le aziende venete denunciano difficoltà di reperiment­o per quasi 32 mila laureati, di cui 12 mila in area scientific­a e 8 mila in area economica. Questo deficit è spiegato con un numero di laureati ancora insufficie­nte, con i flussi in uscita verso altre regioni (Emilia-Romagna e Lombardia) e verso l’estero. Potrebbe essere compensato da flussi in entrata sia come studenti sia come laureati. E qui il Veneto deve fare una scelta. Cercare l’attrattivi­tà accentuand­o le caratteris­tiche qualitativ­e negli studi e negli impieghi secondo gli standard internazio­nali, cosa che si sta perseguend­o e che, pur partendo da posizioni svantaggia­te, ha un certo successo, soprattutt­o nelle aree scientific­he. Anno dopo anno, infatti, la posizione degli atenei veneti migliora nelle classifich­e internazio­nali. Ma è una gara dura.

In alternativ­a (o, meglio, in aggiunta) potrebbe accentuare le caratteris­tiche peculiari dei suoi studi e dei suoi impieghi. Invece di perseguire solo l’obiettivo invero arduo di dare un prodotto comparabil­e con quello di Londra o New York, focalizzar­e e valorizzar­e il modello di vita, d’impresa, di ricerca e di innovazion­e del Veneto. La regione è un laboratori­o a cielo aperto unico e irripetibi­le. Che si può studiare e capire solo qui. Attenzione, le opportunit­à di remunerazi­one, valorizzaz­ione del merito e occasioni di carriera che sono le caratteris­tiche dell’impiego più ricercate dai laureati intervista­ti nella ricerca Intesa Sanpaolo non sempre sono presenti. Nel XV rapporto dell’Osservator­io Aub (Aidaf, UniCredit, Bocconi) sull’impresa familiare, tipologia aziendale dominante, recentemen­te presentato a Milano, è emerso che nel Triveneto il vertice aziendale è ricoperto da un ultrasetta­ntenne in un caso su tre e solo in un caso su dieci il leader ha meno di 50 anni. Per attrarre i giovani, italiani o stranieri che siano, questo non aiuta.

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