Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Consiglidiquartiere, minoranzairritata
Fdi e Lega: «Per ora è solo un annuncio». Rucco: siano i cittadini a scegliere
Dieci Consigli di quartiere, dieci Tavoli di rete quartiere, una Consulta dei quartieri. E pensare che fino a due anni fa c’era anche la lista Quartieri al centro. La proposta dell’amministrazione, già battezzata «dottrina Tosetto”», attira ire, sarcasmo e i timori dell’opposizione. Il che significa che ira, sarcasmo e timori sono rivolti soprattutto all’indirizzo dell’assessore che ha elaborato la proposta, Matteo Tosetto.
Della creazione di queste nuove sovrastrutture da parte dell’amministrazione di centrosinistra si è dato conto ieri su queste pagine al momento dell’annuncio. Oggi, richiamando il gioco degli scacchi, l’opposizione muove. C’è Giorgio Conte (Fratelli d’Italia) per esempio. «Questo è un tema interessante e delicato che non deve essere trattato con superficialità per ottemperare a un impegno della campagna elettorale – dice -. Il provvedimento si misurerà sulla sostanza, nell’idea che non sia uno strumento per soddisfare ambizioni o rispolverare qualcuno». Quindi «li aspettiamo al varco. La questione è rilevante ma credo sarà difficile darle sostanza alla luce
delle emergenze che il Comune deve affrontare. Di certo non lasceremo alla maggioranza il monopolio nei quartieri». Le parole di Jacopo Maltauro (Lega) non si discostano da quelle di Conte. Dice: «Aspetto di leggere il provvedimento perché, per ora, c’è solo un annuncio». «Certo non si tratta di un progetto di poco conto. Ci confronteremo e ne valuterò la bontà o meno. A priori non si esclude nulla» aggiunge Maltauro. Di tutt’altro avviso i consiglieri Rucco sindaco, che ieri pomeriggio sull’argomento hanno diffuso una nota. «Il primo agosto – si legge – abbiamopresentato una proposta di delibera ad iniziativa consiliare per l’istituzione dei Consigli di quartiere mutuando in buon parte quanto all’epoca proposto da Tosetto nella veste di coordinatore provinciale di Forza Italia». Proposta, per inciso, depositata senza coinvolgere i partiti di centrodestra. «Avevamo proposto l’istituzione di sette consigli proprio per non gravare sulla struttura già esistente ricalcando l’esperienza delle Circoscrizioni – spiegano -. E, ovviamente, l’elezione avveniva per suffragio universale in modo tale fossero i cittadini ad eleggere i propri rappresentanti». Riferimento critico, nemmeno tanto velato, al ruolo che il consiglio comunale avrà nell’elezione nella forma, nomina nella sostanza, dei consiglieri di quartiere. I quali, verosimilmente, saranno espressione solo della maggioranza.