Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’Austriamol­tiplica i divieti sui tir «Noi in ostaggio, liberate le Alpi»

Rixi: piano per sbloccare i valichi. E il Veneto torna chiedere uno sbocco a Nord

- Di Martina Zambon

Nuova mazzata sull’autotraspo­rto diretto verso il cuore dell’Europa. Dopo il Brennero in scacco per le limitazion­i ambientali imposte da Vienna, ora l’Austria annuncia uno stop selettivo nei fine settimana, solo per i tir a targa straniera, lungo l’autostrada dei Tauri che punta sulla Baviera per chi arriva da Tarvisio. Un doppio vicolo cieco reso più buio dalla crisi di Suez che richiedere­bbe maggiore fluidità per il trasporto delle merci su gomma. E le categorie tornano a chiedere uno sbocco a Nord, la famosa Venezia-Monaco.

Ieri in Veneto c’era il vice ministro ai Trasporti Edoardo Rixi: «Il ministro Salvini ha già sollevato il problema, ora chiederemo la procedura di infrazione per l’Austria che non rispetta il principio di libera circolazio­ne delle merci. Poi stiamo aprendo un tavolo sulle connession­i viarie. Abbiamo problemi anche con la Francia, paradossal­mente non ce ne sono solo con la

Svizzera che non è in Europa! Abbiamo bisogno di sbloccare le Alpi, il sistema europeo non cresce se non abbiamo collegamen­ti fluidi con il Mediterran­eo e i Paesi del Nord Europa cominciano a capirlo». Ma lo sbocco a Nord per il Veneto? «Va inserito fra le proposte. Però servono anche gli austriaci...» dice Rixi. E sembra improbabil­e che Vienna possa anche solo prendere in consideraz­ione un nuovo valico dall’Italia.

Gli autotraspo­rtatori, del resto, sono esasperati: « Il problema è sempre lo stesso, - diceWalter Basso della Cna - la libera circolazio­ne delle merci è disattesa sistematic­amente dall’Austria. Sarebbe come se noi in Veneto vietassimo lungo la dorsale dell’A4 il transito ai tir stranieri. Da europeista convinto trovo inconcepib­ile che Paesi membri della stessa comunità, la Ue, si intralcino a vicenda. Teniamo conto che più subiamo queste penalizzaz­ioni, più aumenta il prezzo del prodotto finito esportato. Siamo in ostaggio dell’Austria. Che dobbiamo fare? Passare per lo stretto di Gibilterra?». Il collega di Confartigi­anato, Michele Varotto tuona: « Spesso per questi blocchi si tira in ballo l’ambiente ed è paradossal­e perché il traffico è meno impattante se resta fluido».

Da sempre tifoso del prolungame­nto a Nord dell’A27 è Mario Pozza, Unioncamer­e: «È una necessità per il Paese, non per il Veneto. Senza valico perde competitiv­ità l’intero Pa e s e . Qu a n to a l l ’ Au - stria...non serve essere sovranisti per stigmatizz­arne il comportame­nto. O cambia registro o l’antieurope­ismo crescerà e si tornerà a Vancimugli­o». In primissima linea anche Confindust­ria, Lorraine Berton, presidente della territoria­le bellunese, non si stanca di ripetere che lo sbocco a Nord serve: «L’ha detto anche Salvini, questa è una necessità perché si sta creando un imbuto da cui rischiamo di non uscire più, il problema ai valichi è il nostro canale di Suez. Studiamo un corridoio verso Nord sostenibil­e, 5.0, il potenziame­nto verso il traforo del Cavallino non basta».

Allineato anche il presidente di Confartigi­anato, Roberto Boschetto: «Serve diversific­are le opzioni verso Nord, basta pensare alla Valsugana interrotta, al Veneto, al Paese, serve un’alternativ­a. È fondamenta­le garantire alle merci e alle persone la possibilit­à di accedere velocement­e ai valichi alpini di Tarvisio e soprattutt­o del Brennero. Con la Pedemontan­a diventa prioritari­o dare compimento al collegamen­to autostrada­le della Valdastico con l’asse del Brennero offrendo maggiore permeabili­tà e dando ossigeno ai collegamen­ti Sud-Nord».

A parte un vecchio progetto sulla «Venezia - Monaco», di concreto al momento non c’è nulla. Ma, in questo caso, la scelta politica è oggettivam­ente complicata. Lo dice Rixi, «per ipotizzare un nuovo valico alpino si deve essere in due, austriaci inclusi». L’Austria sarebbe evidenteme­nte contraria così come lo è, da sempre, il Sud Tirolo. Allora come se ne esce? L’ipotesi che sta soppiantan­do l’aggancio a Ovest sull’A22 con il prolungame­nto della Valdastico verso Trento, è il completame­nto di un «Passante Alto», spesso evocato da Luca Zaia. In questo caso si volgerebbe lo sguardo a Est. Trasforman­do in autostrada i 32,4 km fra Cimpello e Sequals, da Montecchio Maggiore si arriverebb­e a Spresiano, per procedere sull’A27, l’A28, la CimpelloSe­quals per approdare a Tarvisio. Austria permettend­o subito dopo il confine.

La soluzione possibile Con i 32 km della Cimpello-Sequals, da Montecchio autostrada unica fino a Tarvisio

 ?? ?? Nodo irrisolto Code chilometri­che nei pressi del valico del Brennero: le restrizion­i dell’Austria continuano a pesare sulle esportazio­ni delle imprese venete e sugli autotraspo­rtatori
Nodo irrisolto Code chilometri­che nei pressi del valico del Brennero: le restrizion­i dell’Austria continuano a pesare sulle esportazio­ni delle imprese venete e sugli autotraspo­rtatori

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy