Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Santa Corona, patto Comune- Chiesa e il giardino apre al pubblico
È così sotto gli occhi di tutti da passare inosservato. E, almeno fino a ieri, soprattutto in forza della sua inaccessibilità il giardino del tempio di Santa Corona apparteneva a pieno titolo ai giardini segreti della città. Fino a ieri, appunto. Perché grazie a un accordo tra Palazzo Trissino (proprietario della chiesa) e diocesi (proprietaria del giardino) dopo anni questo fazzoletto verde delimitato da corso Palladio e contra’ Santa Corona
sarà accessibile al pubb l i c o . Gr a t u i t ame n t e s’intende. La precisazione è tutt’altro che peregrina giacché, parte dell’offerta museale civica, al tempio si entra pagando. Così se i cancelli d’accesso al parco da corso Palladio e contra’ Santa Corona accoglieranno il pubblico, durante l’orario di apertura al parco, per buona misura, resterà chiusa la porta che dal parco introduce alla chiesa.
Di un accordo di questo tipo tra Palazzo Trissino e diocesi si parla da anni. Ci si è andati vicini più volte con varie amministrazioni e più volte i due enti si sono allontanati. Da quanto emerge, il combinato tra la volontà del vescovo Giuliano Brugnotto di seguire gli insegnamenti francescani in tema di beni della chiesa e l’intermediazione di Sandro Pupillo, da pochi mesi capo di gabinetto del sindaco Giacomo Possamai, sono riusciti nell’impresa. L’accordo prevede un comodato d’uso gratuito biennale. L’intento della diocesi, per voce del vicario don Gianpaolo Marta, è ipotizzare una soluzione che possa guardare più in là. Un desiderata che accredita la tesi secondo la quale il giardino, la sua gestione e manutenzione, siano solo un pensiero in più nel nuovo corso degli affari della curia vescovile. Ora tocca al Comune.
La gestione e manutenzione del giardino è rientrata nel pacchetto contrattuale tra Palazzo Trissino e Amcps, saranno (forse) installate delle panchine, il parco resterà per ora aperto negli orari di apertura del tempio. Stando al sindaco Possamai, nell’ambito della sicurezza «il giardino sarà gestito come tutte le altre aree verdi della città». Considerato che verosimilmente in «tutte le altre aree verdi» sono compresi anche Campo Marzo, Giardino Salvi o Parco Querini, più di qualcuno è già sul chi va là. Il che rimanda agli interventi da realizzare in breve tempo. La posa, per dire, di cartelli che chiariscano cosa non è possibile fare all’interno del giardino, giacché affidarsi al buon senso ha già dimostrato più volte la sua fallibilità.Il giardino, d’altra parte, con la bella stagione è destinato nei pensieri dell’amministrazione comunale ad ospitare eventi. Eventi, naturalmente, nel rispetto organico dell’ambiente.