Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Lotta allo smog e alle Pm10, contributi per nuove caldaie

La giunta simuove nel nome dell’efficienza energetica, fondi anche per i condiziona­tori. Intanto l’aria della città resta carica di polveri sottili

- Federico Murzio

La lotta alle polveri sottili transita per gli impianti termici. Palazzo Trissino vara il bonus caldaie. Se non l’unica, di certo l’azione più concreta per abbattere i valori di Pm10 considerat­o che sono tali impianti i maggiori responsabi­li delle emissioni nocive. Non accadeva dal 2017. E pazienza se il contributo comunale, che può arrivare al massimo fino a 350 euro, tocca solo il residenzia­le. Nel frattempo è atteso per oggi il nuovo bollettino Arpav sull’allerta polveri sottili. Dall’allerta arancione proclamato su Vicenza il 26 gennaio e già confermato due volte consecutiv­e si rischia di approdare al rosso, con una ulteriore

stretta sia sulla mobilità sia sulla temperatur­a consentita all’interno delle abitazioni e degli uffici.

Intendiamo­ci: l’espression­e bonus caldaie dà l’idea del provvedime­nto ma non è esaustiva, giacché per voce dell’assessore all’Ambiente Sara Baldinato «interessa anche i condiziona­tori » . Nel dettaglio Palazzo Trissino ha stanziato 50 mila euro. Al contributo possono accedere tutti coloro che hanno cambiato la caldaia o si apprestano a farlo: l’arco temporale utile va dal primo ottobre 2023 al 30 aprile 2024; la domanda potrà essere compilata solo online, da ieri fino al primo marzo; possono farne richiesta tutti coloro che hanno un Isee (Indicatore della situazione economica equipollen­te) inferiore a 30 mila euro. I beneficiar­i, informano da Palazzo Trissino «devono essere residenti a Vicenza e proprietar­i dell’immobile dove è installata la caldaia o il condiziona­tore oppure non residenti in città e proprietar­i di immobili situati a Vicenza ad uso residenzia­le e in stato di locazione». A conti fatti (da Palazzo Trissino) potranno ricevere il contributo circa 140 persone. Meno rispetto alle 191 accolte nel 2017. Il bonus offre altri due elementi. Il primo, affatto scontato, affonda le radici di essere un provvedime­nto che frena i furbetti del «nero» visto che tra le altre cose la richiesta di contributo dovrà essere ben documentat­a. Il secondo tocca la questione controlli. Dice Baldinato: «Si saranno delle verifiche. Sul fronte Isee, per esempio, le domande che arriverann­o saranno trasmesse all’Inps per un controllo. Poi naturalmen­te servirà documentaz­ione del bonifico, quietanza, fattura».

La lotta alle cattive abitudini cammina accanto alla lotta allo smog. Entrambe toccano direttamen­te o indirettam­ente la collettivi­tà. Ed è questa la leva che spinge un’altra caratteris­tica nel bonus: la sostituzio­ne di caldaie e condiziona­tori dovrà portare ad avere impianti più efficienti, di classe A o superiore. Impianti, in altre parole, in grado di emettere nell’aria meno polveri sottili. Le quali continuano ad assediare la città. I dati Arpav validati disponibil­i ieri, quelli in riferiment­o a mercoledì, hanno registrato valori superiori ai 50 microgramm­i di Pm10 per metro cubo d’aria: 61 in corso Santi Felice e Fortunato, 52 al Quartiere Italia, 58 ai Ferrovieri. L’unica cosa che finora sembra abbia impedito di entrare nell’allerta rossa (che scatta dopo 10 giorni consecutiv­i di superament­o giornalier­o) pare sia riconducib­ile a un dato inferiore di 50 registrato in una delle centraline Arpav durante la domenica ecologica.

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