Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ex Lanerossi, operazione recupero «Ma non sarà una speculazione»
La Provincia non si ferma. Nardin: «Con la Tav si aprono opportunità enormi»
Trasferire il centro nevralgico del trasporto pubblico locale nell’ex Lanerossi ai Ferrovieri. La Tav che si «mangia» parte della stazione di viale Milano. IricavDue che offre per l’esproprio milioni in meno rispetto alle aspettative. Se la Tav è destinata a lasciare un segno, il presidente della Provincia Andrea Nardin vuole lasciare un segno.
Presidente Nardin, quanto vi è stato offerto?
«IricavDue ha formulato una proposta di 5 milioni. È un valore lontano dalla realtà. Stiamo trattando. Credo che tra venti, trenta giorni chiuderemo anche questo capitolo».
Quanto inciderà il risarcimento nel piano ex Lanerossi?
«È necessario si faccia una progettazione che consideri una sostenibilità economica che possa essere aiutata dal risarcimento ma che dallo stesso non dipenda in via esclusiva».
Ma per una progettazione le idee devono essere chiare.
«L’anima dell’idea è questa: prendere un’area abbandonata nel cuore di un quartiere importante com’è quello dei Ferrovieri e riqualificarla sulla spinta degli interessi del trasporto pubblico locale. Così si coprono i bisogni di Svt e della comunità. Questo deve essere fatto in accordo con il Comune perché se in caso contrario l’amministrazione dicesse “A me va bene quello che c’è lì” si ferma tutto».
A che punto sono i colloqui?
«Stiamo lavorando in maniera congiunta e armoniosa con Palazzo Trissino. È un progetto che svilupperà su due direttrici. L’acquisizione dell’area e il suo sviluppo. Il primo non è un problema insuperabile alla luce del valore che avrebbe dopo l’ultimo ribile basso (circa 600 mila euro, ndr). Per quanto concerne lo sviluppo tutto ciò che sarà realizzato sarà in linea con l’amministrazione comunale e con il quartiere. Preciso però un aspetto».
Il parco?
«Il parco. La previsione, in coerenza con il piano di Rete ferroviaria italiana, di un’area verde è un elemento compaticon la nostra idea perché si inserisce nella logica di rigenerazione del quartiere. Di certo non cementificheremo».
A quando una decisione definitiva?
«Stiamo definendo un accordo con l’amministrazione per procedere. Non c’è urgenza ma c’è volontà di proseguire. Penso che tra un mese sarà confermato l’obiettivo progettuale».
In tema di risorse, da dove i finanziamenti? Chiederete una compartecipazione al Comune?
«Non ritengo sarà necessario. Intanto però decidiamo cosa fare poi i finanziamenti. Si parla già di alti costi di bonifica. Nell’ex Lanerossi le metrature coinvolte sono circoscritte».
Su quali basi, in generale, lei è ottimista?
«Credo che ci sia un interesse collettivo affinché il progetto sia sviluppato nell’ottica degli interessi del capoluogo e del territorio. C’è un interesse dell’azienda di trasporto pubblico locale, Svt, di cui la Provincia è azionista di riferimento. Riorganizzare la logistica di Svt sfruttando quegli spazi è solo una opportunità».
Senta, questa partita si gioca nell’ambito di un risiko che tocca la parte della stazione di viale Milano che sarà espropriata, che tocca gli altri terreni incolti proprietà della Provincia che guardano via Genova, laddove i vostri spazi confinano con quelli, ugualmente incolti, di un gruppo industriale. Si parlava della nuova questura sui vostri terreni e su quelli del privato.
«Prima si definisce cosa si fa nell’ex Lanerossi poi si aprono le altre questioni. C’è un’area che non ci serve più. Lì vicino ne abbiamo un’altra abbandonata. Con la Tav si aprono opportunità enormi per il centro città per servizi, riqualificazioni, ammodernamento».
Proverete a coinvolgere anche i privati?
«Sì. Naturalmente a patto della tutela dell’interesse pubblico».
Nardin Riorganizza re la logistica di Svt sfruttando gli spazi abbandonati ai Ferrovieri è solo una opportunità