Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

SulPonte18­0nuovialpi­ni Favero: «Amiamolapa­tria lanostrafo­rzaèstareu­niti»

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- Raffaella Forin

Il papà, un «vecio» alpino che con orgoglio poggia il cappello con la penna sulla testa della figlia che ha appena concluso il percorso al Centro addestrame­nto di Aosta ; lo stesso fa il nonno su quella del nipote, anch’egli allievo della stessa «scuola». Tra i 180 giovani ce n’è anche uno di Mussolente: lui il simbolo per eccellenza del corpo degli alpini lo riceve «in casa», sul Ponte intitolato alle penne nere.

Sono alcune delle tante emozioni vissute ieri in una città affollata in occasione della cerimonia di investitur­a degli allievi del Centro di addestrame­nto alpino di Aosta. Un momento che segna un nuovo inizio nella vita dei volontari della ferma iniziale: dopo un periodo di addestrame­nto, sancisce ufficialme­nte l’ingresso delle « reclute » nell’Esercito. In un ideale passaggio di consegne sono stati i «veci» dell’Ana a porre i cappelli, benedetti da don Fabio Zanin, cappellano militare, sulle teste dei nuovi alpini. Sono giovani uomini e donne appartenen­ti alla 42esima compagnia del primo corso «Monte Nero 2» in onore di una delle imprese delle penne nere durante la Grande Guerra. «Andare oltre», il motto scelto per la compagnia. A sorpresa, il generale Alessio Cavicchiol­i, comandante del Centro addestrame­nto alpino, nella prima parte della cerimonia, tenutasi in piazza Garibaldi, ha annunciato che «padrino» di questo corso è stato nominato il presidente dell’Ana nazionale Sebastiano Favero per le «sue virtù militari e civiche». «Noi amiamo la patria e la nostra forza è quella di essere uniti, di condivider­e», ha risposto un visibilmen­te commosso Favero solitament­e imperturba­bile. «Il cappello che vi viene consegnato, qui in una Bassano che racconta la storia delle penne nere e con le quali ha da sempre un forte legame, è un simbolo potente, una promessa, un impegno che prendete», ha affermato il comandante delle Truppe alpine, generale Ignazio Gamba rivolgendo­si ai ragazzi. Molte le autorità civili, con i gonfaloni, e militari intervenut­e

Meneghini) foto alla cerimonia di piazza Garibaldi affollata di parenti dei nuovi alpini e di cittadini. A far da corona, i vessilli e le delegazion­i di moltissime sezioni Ana arrivate da tutta la penisola, a cominciare da quella di casa, la Monte Grappa. Onori ai caduti, riti e inni suonati dalla fanfara della Brigata alpina Julia hanno scandito la celebrazio­ne immortalat­a da migliaia di cellulari. «La vostra settimana bassanese ci ha riempito di orgoglio e di gioia – ha detto il sind a c o E l e n a P a v a n – Un’invasione pacifica che ha animato la città: è stato bello vedervi correre o sentirvi cantare per le vie del centro. Avete fatto rivivere la nostra caserma Monte Grappa, incontrato i nostri studenti e vi siete immersi nella nostra storia. Soprattutt­o ci avete ricordato l’importanza dei valori. Bassano, capitale alpina, è la vostra città, oggi e sempre e questo momento resterà segnato nella nostra storia». «La patria è la vostra casa», ha sottolinea­to l’assessore regionale Elena Donazzan ricordando che il Veneto è «una terra fondativa della patria».

A seguire, la sfilata da piazza Garibaldi al monumento cittadino (chiuso per qualche ora al passaggio pedonale) per il clou della cerimonia, attraverso due ali di folla. I nuovi alpini si sono portati sotto le campate lignee suddivisi in quattro blocchi ricevendo il cappello dalle mani degli «alpini anziani». Alla fine, grande festa per tutti alla caserma Monte Grappa. A maggio l’adunata nazionale a Vicenza

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Pavan Ci avete ricordato l’importanza dei valori Bassano, capitale alpina, è la vostra città, oggi e sempre e questo momento resterà segnato nella nostra storia

Si conclude oggi la settimana alpina bassanese e ancora una volta i principali protagonis­ti sono i giovani. Gli studenti delle superiori accompagna­no i nuovi alpini e le loro famiglie alla scoperta dei luoghi bassanesi che raccontano la storia delle penne nere. I tour sono previsti alle 10, alle 10,30 e 11 con partenza dalla statua del «Bacio» in via Angarano. Dalle 10.30 alle 12.30 al museo civico i ragazzi del conservato­rio Steffani intratteng­ono i visitatori eseguendo dei brani. Il progetto, ribattezza­to «Noi ci darem la mano», è stato possibile grazie al percorso di formazione predispost­o dal docente Loris Giuriatti, scrittore e direttore di Enaip. A volerlo, invece, è stata l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan con l’obiettivo di trasmetter­e i valori «dell’alpinità, intesa come l’impegno, solidariet­à, attaccamen­to alla propria terra e alla patria».

Ieri mattina, invece, la sala Da Ponte ha ospitato un’iniziativa di orientamen­to e formazione con gli studenti e docenti del bassanese, che sono stati messi in contatto diretto con altri giovani che hanno intrapreso e concluso il percorso di formazione d’eccellenza al Centro addestrame­nto alpino di Aosta e i loro superiori. «Un’opportunit­à preziosa, realizzata in collaboraz­ione con l’Ufficio scolastico territoria­le – ricorda Donazzan – frutto della sinergia con l’Ana, l’Esercito e il Centro valdostano. Un progetto che è un esempio concreto di comunità educante». ( r. f.)

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La cerimonia di ieri sul Ponte degli alpini durante la quale sono stati consegnati i cappelli a 180 allievi del Centro di addestrame­nto alpino di Aosta. I cappelli sono stati prima benedetti dal cappellano militare don Fabio Zanin (
Orgoglio La cerimonia di ieri sul Ponte degli alpini durante la quale sono stati consegnati i cappelli a 180 allievi del Centro di addestrame­nto alpino di Aosta. I cappelli sono stati prima benedetti dal cappellano militare don Fabio Zanin (
 ?? ?? Insieme Vernillo, Tasca, Campagnolo, Poletto e Falco
Insieme Vernillo, Tasca, Campagnolo, Poletto e Falco

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