Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
AermecpuntasuUsaeCanada «Intreannicresciutidel25%»
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"Riello Crescita difesa lo scorso anno specie suimercati esteri
cresciuti anche i dipendenti: «Abbiamo fatto 129 assunzioni e il numero dei collaboratori, dopo i pensionamenti, è salito da 815 a 883, dopo aver stabilizzato 50 contratti a termine, 125 nel triennio - aggiunge Riello -. Abbiamo faticato ovviamente molto nel reclutamento. Ci sono ancora giovani con voglia di fare, ma si ha l’impressione che il lavoro stia diventando una sorta di male necessario, più che un’opportunità. Le tre domande che ci si sente rivolgere nei colloqui è quale sia lo stipendio, se si lavora o meno il sabato e se prevediamo lo smartworking. Cose importanti, certo; ma le metterei in subordine rispetto al sapere quale lavoro andrò a fare e gli spazi di crescita professionale che potrò avere, sapendo oltretutto che soluzioni come i premi di risultato, pari ad una mensilità di stipendio, da noi sono consolidate».
In compenso le idee sono chiare sui piani per il nuovo anno. «Nella politica di rafforzamento sui mercati esteri, stiamo avviando due filiali a New York e Toronto, dove siamogià presenti con distributori: saranno attive da marzo - dice il presidente -. Filiali commerciali e di assistenza tecnica, avviate con l’obiettivo di crescere su quei mercati. Le nostre tecnologie e competenze sono già apprezzate: tra le commesse, ad esempio, stiamo lavorando ora, a New York, sulla nuova torre di Jp Morgan a Manhattan». La presenza diretta tra Stati Uniti e Canada aprirà alla necessità di produrre in loco, derogando alla scelta fin qui tenuta con ostinazione di produrre tutto in Italia? « Per il momento vogliamo procedere per gradi - è la replica -. Valuteremo le scelte da fare quando sarà necessario. Ma continueremo a produrre e fornire dall’Italia, finché sarà possibile».
Anche perché nel frattempo a Bevilacqua non s’interrompono gli investimenti: «Oltre che in risorse umane, abbiamo investito 8 milioni di euro in macchinari, toccando i 22 milioni nel triennio: tutti autofinanziati - spiega il presidente -. Stiamo poi realizzando un ulteriore ampliamento di tremila metri quadrati dello stabilimento e abbiamo acquistato un’area contigua in vista di necessità future».
Investimenti che si estendono anche alle altre quattro aziende del gruppo Giordano Riello International (gli scambiatori di calore di Sierra, a Isola della Scala, nel Veronese, le unità di trattamento aria di Fast, a Montagnana, nel Padovano, i motori elettrici di Rpm a Badia Polesine, nel Rodigino, e i sistemi di monitoraggio della situazione statica dei manufatti di Inplus, a Rovereto, in Trentino), dove i ricavi aggregati sono saliti dai 545 milioni di euro del 2022 ai 600 nel 2023, e i dipendenti totali a quota 1.846.
Intanto sul fronte tecnologico Aermec avanza sulla sfida dei gas a basso impatto ambientale. Dove non mancano le complicazioni: «La nuova direttiva europea - conclude Riello -impedisce di produrre i sistemi di climatizzazione con i gas tradizionali perfino per l’esportazione nei Paesi extraeuropei, dove le norme restano differenti. Con le nostre associazioni di categoria abbiamo avviato il dialogo con la Commissione europea per cambiare la norma: ci metterebbe di fronte al dilemma tra l’abbandonare le produzioni per quei mercati, che per noi valgono il 30% delle esportazioni, o spostare altrove parte delle produzioni».
Abbiamo fatto 129 assunzioni stabilizzando 50 persone, ma che fatica