Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Daparadiso­del turismo acittàasse­diatadal crimine I soldihanno­cambiatotu­tto»

Paola, padovana aOaxaca: «Situazione­molto tesa»

- Di Michela Nicolussi Moro sicura Oaxaca?

PADOVA Paola (in foto a destra) ha 55 anni, è maestra d’arte tessile e originaria di Curtarolo. Nel 2001, a un anno dalla possibilit­à di chiedere il famoso «posto fisso» come modella d’arte al liceo artistico Modigliani di Padova, ha mollato tutto per trasferirs­i a Oaxaca, con l’allora fidanzato. «È la capitale della cultura messicana, in vacanza ci era piaciuta e ci viveva una coppia di amici, con la quale abbiamo aperto una rosticceri­a italiana— racconta— . In realtà a Padova mi sono diplomata all’istituto d’arte Selvatico e lì ho iniziato disegnando murales commercial­i, ma poi si è presentata quest’occasione e l’abbiamo colta».

Come è andata?

«Bene, anche perché non c’erano locali simili al tempo, solo due pizzerie. E poi la cucina è una delle mie passioni, quando avevo vent’anni ero socia de La luna nuova, circolo Arci di Padova, dove appunto cucinavo. Aprire il locale in Messico non è stato difficile, meno burocrazia, controlli e tasse rispetto all’Italia. Però dopo qualche mese ci siamo accorti che i conti non quadravano, i rapporti con l’altra coppia si sono raffreddat­i e allora abbiamo mollato. Il mio fidanzato è tornato in Italia e io sono rimasta a Oaxaca da sola e ho cambiato lavoro. Oggi insegno italiano». «È molto cambiata. Vent’anni fa era tranquilla, potevo girare di notte da sola senza aver paura. Ma negli ultimi dieci si è scatenata un’escalation di criminalit­à, legata allo sviluppo del turismo e dell’economia alimentato dall’arrivo di molti stranieri, soprattutt­o italiani che hanno aperto ristoranti, e americani in pensione. Ha cominciato a girare molto denaro, anche in euro e in dollari, gli affitti delle case sono aumentati, così come i prezzi degli altri beni, e con i soldi sono arrivate le organizzaz­ioni criminali».

Quali reati sono aumentati?

«Borseggi, scippi, furti, anche a mano armata. Non eravamo abituati alla delinquenz­a comune così diffusa. In passato si trovavano corpi decapitati, ma erano episodi singoli legati a regolament­i di conti, non a un fenomeno quotidiano. La situazione è molto tesa».

Per i Narcos?

«Hanno in mano il Nord del Paese, sono pericolosi e per quanta attenzione si faccia, pestare loro i piedi è facile. Nel Messico del Sud invece sono arrivate organizzaz­ioni criminali prima operanti nel Centro America, dove le forze dell’ordine hanno fatto pulizia, spingendol­e qui».

Come tutela la figlia che ha

avuto dal suo nuovo compagno?

«Frequenta scuole private, oggi è adolescent­e e ci va con l’autobus, ma quand’era più piccola la portavamo e la andavamo a prendere noi. Ogni giorno in Messico spariscono bambini, ragazzi e donne e non si trovano più. In Italia ci sono molti femminicid­i ed è spaventoso, ma qui se ne contano 15 al giorno, nel disinteres­se totale. Purtroppo la corruzione è difÈ fusa a tutti i livelli, anche tra le forze dell’ordine, perché ci sono stipendi da fame. Dopo un crimine si muovono con calma, a meno che non ci siano di mezzo vittime eccellenti, che possano creare problemi di immagine allo Stato».

Girano mazzette?

«Purtroppo è risaputo, gli italiani per aprire ristoranti in centro città devono pagare il pizzo. È un Paese dai forti contrasti, dove la vita ha un valore molto basso quindi bisogna stare attenti, soprattutt­o se non se ne conoscono le dinamiche».

Gli italiani che arrivano sono imprudenti?

«Sono arroganti, pensano di arrivare in Paradiso. Oaxaca è stata definita per quattro anni consecutiv­i la migliore città del mondo in cui vivere, ma la gente inizia a infastidir­si per questo maxi esodo ed è bene tenere gli occhi aperti».

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