Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Daparadisodel turismo acittàassediatadal crimine I soldihannocambiatotutto»
Paola, padovana aOaxaca: «Situazionemolto tesa»
PADOVA Paola (in foto a destra) ha 55 anni, è maestra d’arte tessile e originaria di Curtarolo. Nel 2001, a un anno dalla possibilità di chiedere il famoso «posto fisso» come modella d’arte al liceo artistico Modigliani di Padova, ha mollato tutto per trasferirsi a Oaxaca, con l’allora fidanzato. «È la capitale della cultura messicana, in vacanza ci era piaciuta e ci viveva una coppia di amici, con la quale abbiamo aperto una rosticceria italiana— racconta— . In realtà a Padova mi sono diplomata all’istituto d’arte Selvatico e lì ho iniziato disegnando murales commerciali, ma poi si è presentata quest’occasione e l’abbiamo colta».
Come è andata?
«Bene, anche perché non c’erano locali simili al tempo, solo due pizzerie. E poi la cucina è una delle mie passioni, quando avevo vent’anni ero socia de La luna nuova, circolo Arci di Padova, dove appunto cucinavo. Aprire il locale in Messico non è stato difficile, meno burocrazia, controlli e tasse rispetto all’Italia. Però dopo qualche mese ci siamo accorti che i conti non quadravano, i rapporti con l’altra coppia si sono raffreddati e allora abbiamo mollato. Il mio fidanzato è tornato in Italia e io sono rimasta a Oaxaca da sola e ho cambiato lavoro. Oggi insegno italiano». «È molto cambiata. Vent’anni fa era tranquilla, potevo girare di notte da sola senza aver paura. Ma negli ultimi dieci si è scatenata un’escalation di criminalità, legata allo sviluppo del turismo e dell’economia alimentato dall’arrivo di molti stranieri, soprattutto italiani che hanno aperto ristoranti, e americani in pensione. Ha cominciato a girare molto denaro, anche in euro e in dollari, gli affitti delle case sono aumentati, così come i prezzi degli altri beni, e con i soldi sono arrivate le organizzazioni criminali».
Quali reati sono aumentati?
«Borseggi, scippi, furti, anche a mano armata. Non eravamo abituati alla delinquenza comune così diffusa. In passato si trovavano corpi decapitati, ma erano episodi singoli legati a regolamenti di conti, non a un fenomeno quotidiano. La situazione è molto tesa».
Per i Narcos?
«Hanno in mano il Nord del Paese, sono pericolosi e per quanta attenzione si faccia, pestare loro i piedi è facile. Nel Messico del Sud invece sono arrivate organizzazioni criminali prima operanti nel Centro America, dove le forze dell’ordine hanno fatto pulizia, spingendole qui».
Come tutela la figlia che ha
avuto dal suo nuovo compagno?
«Frequenta scuole private, oggi è adolescente e ci va con l’autobus, ma quand’era più piccola la portavamo e la andavamo a prendere noi. Ogni giorno in Messico spariscono bambini, ragazzi e donne e non si trovano più. In Italia ci sono molti femminicidi ed è spaventoso, ma qui se ne contano 15 al giorno, nel disinteresse totale. Purtroppo la corruzione è difÈ fusa a tutti i livelli, anche tra le forze dell’ordine, perché ci sono stipendi da fame. Dopo un crimine si muovono con calma, a meno che non ci siano di mezzo vittime eccellenti, che possano creare problemi di immagine allo Stato».
Girano mazzette?
«Purtroppo è risaputo, gli italiani per aprire ristoranti in centro città devono pagare il pizzo. È un Paese dai forti contrasti, dove la vita ha un valore molto basso quindi bisogna stare attenti, soprattutto se non se ne conoscono le dinamiche».
Gli italiani che arrivano sono imprudenti?
«Sono arroganti, pensano di arrivare in Paradiso. Oaxaca è stata definita per quattro anni consecutivi la migliore città del mondo in cui vivere, ma la gente inizia a infastidirsi per questo maxi esodo ed è bene tenere gli occhi aperti».