Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Aria pessima, scatta l’allerta rossa fermi i diesel commercial­i Euro 5

Nuovidivie­ti, marestanol­e(tante) deroghe. Gliartigia­ni: sicambiano­menocaldai­e

- Federico Murzio

L’aria è pessima e ciò che era prevedibil­e qualche giorno fa si è avverato. Da oggi la città entra in allerta rossa. Da dieci giorni consecutiv­i l’intensità delle polveri sottili è tale da superare i limiti e costringer­e a una nuova stretta sulla circolazio­ne stradale (dalle 8.30 alle 12.30 fermi i diesel Euro 5 commercial­i). In tema di impianti termici le misure sono invariate rispetto all’allerta arancione (18 gradi con tolleranza di 2 gradi nelle abitazioni e negli edifici pubblici). I limiti rimarranno in vigore fino a domani compreso in attesa di un nuovo bollettino Arpav. Intanto dopo i fasti del superbonus, frena le sostituzio­ni dei vecchi impianti termici con soluzioni meno inquinanti.

Aria pessima, si diceva. Gli ultimi dati disponibil­i dipingono la gravità della situazione. Il limite di legge è fissato a 50 microgramm­i di Pm10 per metro cubo d’aria. Le centraline Arpav in città hanno registrato 107 microgramm­i in corso Santi Felice e Fortunato, 101 ai Ferrovieri, 91 al Quartiere Italia. Considerat­o che questi valori sono stati pubblicati ieri e fanno riferiment­o al giorno precedente, cioè domenica, si accredita l’idea di una marcata assenza di rispetto dei limiti sulla viabilità e suda gli impianti termici già imposti dall’allerta arancione. Contestual­e, per altro, alla manc a n z a d i c o n t r o l l i . L e eccezioni, d’altra parte, sono molto più che numerose.

La gravità della situazione non risale certo a dieci giorni fa ma continua da prima delle festività natalizie. Ma all’epoca l’esigenza di salvare lo shopping natalizio non solo fece venire meno gli usuali limiti ma portò a incrementa­re il numero di parcheggi temporanei a ridosso del centro storico. Elemento che fa apparire il «bonus caldaie» varato dall’amministra­zione la scorsa settimana già un po’ meno coraggioso. Fermo restando che la situazione dell’aria in città non può non essere considerat­a nell’ambito geografico, ossia all’interno della pianura padana, sul banco degli imputati sono le emissioni nocive emesse dagli allevament­i intensivi (assenti in città e nella prima cintura urbana), dai gas delle auto ma soprattutt­o dagli impianti termici, dalla loro vetustà o dalla loro mancanza di manutenzio­ne. «Arriviamo un periodo superbonus in cui sono stati sostituiti molto impianti. Ora assistiamo a una frenata importante delle sostituzio­ni - spiega Renato Calderato, presidente Sistema Impianti di Confartigi­anato Vicenza -. Rimangono le detrazioni che alimentano una discreta richiesta. Ma si tratta di un trend normale, sostituzio­ni per usura, guasto o riqualific­azione». A fare la differenza, in tema di abbattimen­to di emissioni, sono le pompe di calore. «La diffusione del fotovoltai­co – osserva Calderato – ha fatto sì che chi lo utilizza opti proprio per le pompe di calore. Sappiamo che la soluzione a lungo termine sarà queste tecnologic­a ma oggi non si possono installare indistinta­mente in tutte le abitazioni e in più costa ancora parecchio». Mediamente tre o quattro volte di più rispetto a una caldaia tradiziona­le. Il che se da un lato pone l’attenzione sulla mancanza di uno stimolo costante alla riqualific­azione edilizia, dall’altro sottolinea che «i costi, l’incertezza sulle fonti energetich­e future e le detrazioni fiscali sono gli elementi che impediscon­o alle pompe di calore una diffusione più ampia» sintetizza Calderato.

Eccezioni Deroghe al sito www.com une.vicen za.it/uffici /cms/nos mog.php/ chi_puo_c ircolare_a ggiornato

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Troppe Pm10 Da ieri allerta rossa a Vicenza, la mattina fermi anche i mezzi commercial­i

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