Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Con gli amici al sushi, poi si sentono male in dieci si presentano al pronto soccorso
Uno dopo l’altro, sono stati colpiti da febbre e diarrea, tanto da doversi recare al pronto soccorso. Un venerdì sera da dimenticare per oltre una decina di residenti nell’Ovest Vicentino, perlopiù ragazzi, alcuni dei quali sono stati costretti a rivolgersi all’ospedale di Arzignano in seguito al manifestarsi di sintomi di natura gastrointestinale. A quanto si apprende, tutte le persone colpite erano state a mangiare in un ristorante della città del grifo, all’interno del quale avrebbero consumato del sushi: pertanto, l’ipotesi al momento più probabile sembrerebbe essere quella dell’intossicazione alimentare. Da quello che è stato possibile ricostruire, la storia risale allo scorso venerdì. Dopo aver consumato il pasto a base di pesce crudo nel locale, molti dei commensali hanno iniziato a manifestare tutti gli stessi sintomi, ovvero una forte dissenteria seguita da un leggero stato febbrile. Per alcuni di questi la situazione era più grave, tanto che per precauzione hanno preferito recarsi al pronto soccorso dell’ospedale Cazzavillan di Arzignano per le visite del caso. Le persone intossicate sono state prese in carico anche dal Servizio di igiene e sanità Pubblica dell’Usl 8 Berica, al lavoro anche sabato e domenica, con la situazione che alla fine è stata riportata sotto controllo. Dall’azienda sanitaria fanno sapere che è in corso l’indagine epidemiologica, i cui risultati saranno disponibili nei prossimi giorni, per stabilire se effettivamente si sia trattata di un’intossicazione alimentare o se le cause del malessere comune sia da imputare ad altro.
Quanto successo venerdì della scorsa settimana ad Arzignano, ricorda quello che avvenuto nel settembre dell’anno scorso all’interno H-Farm International School di Borgo Santa Lucia, a Vicenza. In quell’occasione alcuni degli studenti frequentanti l’istituto, di età compresa tra i cinque e i quattordici anni, avevano iniziato a sentirsi male, manifestando nausea e episodi di vomito. Una volta che i genitori si erano resi conto che la situazione era generalizzata, alcuni di loro avevano deciso di portare i figli all’ospedale San Bortolo, in tutto dieci sui venti coinvolti. Allora, al centro dei sospetti era stata la mensa dell’istituto, dove avevano pranzato tutti coloro che avevano manifestato il malessere.