Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
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Più di quattromila cause e ritardi pesantissimi. Moscatelli: misura colma
Giudice di pace al collasso e i legali tornano a farsi sentire. Dopo il supporto offerto dall’Ordine degli avvocati vicentini negli scorsi mesi, la situazione negli uffici di Vicenza e Bassano si è fatta via via sempre più problematica. «La situazione va denunciata pubblicamente».
Secondo i dati forniti dall’Ordine, per quanto riguarda il giudice di pace di Vicenza manca all’appello il 50 per cento del personale amministrativo, 6 dipendenti su 12, mentre la scopertura dei magistrati onorari arriva al 60, essendo presenti in 4 dei 9 previsti ad organico. Una situazione che ha portato a un inevitabile rallentamento delle cause civili iscritte a ruolo nell’ultimo anno, in tutto 3.016, di cui 2.078 decreti ingiuntivi e 484 opposizioni a sanzioni amministrative, quindi 454 iscrizioni di cause ordinarie e 263 processi penali. A Bassano, invece, la scopertura del personale amministrativo registra un 33 per cento, con la presenza in pianta stabile di 4 funzionari su 6, mentre c’è un solo magistrato onorario, al posto dei 4 previsti. Qui le cause civili iscritte a ruolo nell’ultimo anno sono state 988, di cui 530 decreti ingiuntivi e 167 opposizioni a sanzioni amministrative, oltre a 291 iscrizioni di cause ordinarie e 79 processi ordinari. «In questo caso esistono degli evidenti squilidi bri - spiega il presidente dell’Ordine degli avvocati di Vicenza Alessandro Moscatelli -: a Bassano le cause civili ordinarie iscritte sono meno di una al giorno, mentre i processi penali sono meno di due a settimana, con la presenza
un solo giudice. Così non si può più andare avanti». Secondo il presidente dell’Ordine, quella del giudice di pace della provincia è una posizione critica. «La situazione degli uffici è al collasso - prosegue Moscatelli - poiché a fronte di una buona produttività dei magistrati onorari le cancellerie, in particolare quella di Vicenza, sono in uno stato di fortissima tensione, in quanto la scopertura del personale ha portato ad arretrati pesantissimi. L’anno scorso abbiamo pagato del personale con i soldi dei nostri iscritti per far fronte alle carenze e per mandare avanti soprattutto i ricorsi per ingiunzione». Moscatelli si riferisce all’accordo siglato lo scorso maggio con il Tribunale di Vicenza, che ha messo nero su bianco il supporto offerto dall’ordine alla cancelleria del giudice di pace tramite l’assunzione di un nuovo dipendente per un periodo di tre mesi con eventuale possibilità di proroga. Un impegno che, a quanto sembra, non è stato sufficiente. «Tutti sanno che gli avvocati vicentini non sono dei lamentosi - le parole dell’avvocato Moscatelli - ma quando la misura è colma e si è fatto di tutto per cercare di risolvere il problema la situazione va denunciata pubblicamente, per dare risposte ai cittadini: attendere un decreto ingiuntivo mesi è una negazione della Giustizia a cui va posto rimedio».
Le soluzioni, spiega il presidente dell’Ordine, devono arrivare il prima possibile. «L’organizzazione di questi uffici spetta al presidente del Tribunale - conclude - e sono certo che Luigi Perina, che attendiamo con trepidazione, saprà dare delle risposte a questo grave disservizio. Noi alcune idee le abbiamo: razionalizzare e riorganizzare senza attendere risorse dall’alto che non arriveranno quantomeno a breve».
L’Ordine degli avvocati «Attendere un decreto ingiuntivo mesi è una negazione della Giustizia a cui va posto rimedio»