Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Valbrenta, lavori per la sicurezza ma per la viabilità non c’è pace
Iniziatoilcantiereperlaposadellareteparamassi. Ieri, nellestradedelpaese, unbus direttoaTrentohaincrociatouncamionesièfermato: ritardianchedidueore
Code lunghe oltre tre chilometri e ritardi superiori anche alle due ore. Per la viabilità della Valbrenta sembra proprio non esserci pace: dopo la frana sulla statale e i limiti imposti dalle ordinanze comunali, ci si è messa anche l’eccessiva prudenza (o, come sostengono molti testimoni, la testardaggine) dell’autista di un autobus diretto a Trento, a complicare la vita ai residenti e ai pendolari della zona.
Erano passate da poco le 5, ieri mattina, quando in una delle strettoie di Sasso Stefani, all’altezza dell’omonima locanda, a Valstagna, si sono incrociati un autobus sostitutivo della corsa ferroviaria e un mezzo pesante della «Granulati Dolomitici Peroglio». Nonostante lo spazio fosse sufficiente per permettere il passaggio del bus, l’autista si è rifiutato di effettuare la necessaria manovra rimanendo fermo perché, a suo dire, il camion che viaggiava in direzione opposta sarebbe stato privo dell’autorizzazione al passaggio (permesso invece in pieno possesso della ditta). Per sbloccare la situazione, dopo un paio d’ore, è servito l’intervento dei carabinieri che hanno convinto l’autista a muovere finalmente il bus, consentendo così alle decine di auto in coda di riuscire finalmente a muoversi. Inevitabile la rabbia di studenti e lavoratori che ieri mattina erano diretti verso il Bassanese e il Trentino, costretti a giustificare un pesante ritardo. «Questa volta si è trattato di caso limite dettato ad una condotta personale – spiega il sindaco di Valbrenta Luca Ferazzoli – perché non c’è stato un afflusso di veicoli maggiore del consueto, se non forse quello dei pendolari settimanali, e non abbiamo aperto le maglie dei soggetti autorizzati al transito. Certo è che la situazione è complessa perché se quando abbiamo chiuso ci hanno dati dei pazzi, appena abbiamo aperto un po’ di più le nostre strade, si sono subito verificati i primi disagi. Resta il fatto che la nostra priorità è l’incolumità dei nostri cittadini e di chi passa per le nostre strade». L’autista della corsa sostitutiva ora potrebbe rischiare una denuncia per interruzione di pubblico servizio, ma su questo fronte Ferazzoli pare benevolo: «Credo che gli spazi siano così angusti da mettere in difficoltà più di qualche persona possa – ha concluso – e piuttosto questo episodio evidenzia ancora una volta lo stress a cui sono sottoposti i soggetti che circolano sulle nostre strade».
Intanto sull’altra arteria, quella statale, continuano i lavori di messa in sicurezza del versante ovest del massiccio del Grappa. Sabato scorso è iniziata la posa dei 90 metri di rete paramassi che dovranno proteggere la Valsugana. Poco più di trenta i giorni previsti per completare i lavori e consentire così la riapertura, seppur parziale, della statale Valsugana lunedì 4 marzo. Le previsioni meteo dei prossimi giorni annunciano, però, piogge copiose che non favoriranno di certo il pieno rispetto del cronoprogramma.