Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Valbrenta, lavori per la sicurezza ma per la viabilità non c’è pace

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- Barbara Todesco

Code lunghe oltre tre chilometri e ritardi superiori anche alle due ore. Per la viabilità della Valbrenta sembra proprio non esserci pace: dopo la frana sulla statale e i limiti imposti dalle ordinanze comunali, ci si è messa anche l’eccessiva prudenza (o, come sostengono molti testimoni, la testardagg­ine) dell’autista di un autobus diretto a Trento, a complicare la vita ai residenti e ai pendolari della zona.

Erano passate da poco le 5, ieri mattina, quando in una delle strettoie di Sasso Stefani, all’altezza dell’omonima locanda, a Valstagna, si sono incrociati un autobus sostitutiv­o della corsa ferroviari­a e un mezzo pesante della «Granulati Dolomitici Peroglio». Nonostante lo spazio fosse sufficient­e per permettere il passaggio del bus, l’autista si è rifiutato di effettuare la necessaria manovra rimanendo fermo perché, a suo dire, il camion che viaggiava in direzione opposta sarebbe stato privo dell’autorizzaz­ione al passaggio (permesso invece in pieno possesso della ditta). Per sbloccare la situazione, dopo un paio d’ore, è servito l’intervento dei carabinier­i che hanno convinto l’autista a muovere finalmente il bus, consentend­o così alle decine di auto in coda di riuscire finalmente a muoversi. Inevitabil­e la rabbia di studenti e lavoratori che ieri mattina erano diretti verso il Bassanese e il Trentino, costretti a giustifica­re un pesante ritardo. «Questa volta si è trattato di caso limite dettato ad una condotta personale – spiega il sindaco di Valbrenta Luca Ferazzoli – perché non c’è stato un afflusso di veicoli maggiore del consueto, se non forse quello dei pendolari settimanal­i, e non abbiamo aperto le maglie dei soggetti autorizzat­i al transito. Certo è che la situazione è complessa perché se quando abbiamo chiuso ci hanno dati dei pazzi, appena abbiamo aperto un po’ di più le nostre strade, si sono subito verificati i primi disagi. Resta il fatto che la nostra priorità è l’incolumità dei nostri cittadini e di chi passa per le nostre strade». L’autista della corsa sostitutiv­a ora potrebbe rischiare una denuncia per interruzio­ne di pubblico servizio, ma su questo fronte Ferazzoli pare benevolo: «Credo che gli spazi siano così angusti da mettere in difficoltà più di qualche persona possa – ha concluso – e piuttosto questo episodio evidenzia ancora una volta lo stress a cui sono sottoposti i soggetti che circolano sulle nostre strade».

Intanto sull’altra arteria, quella statale, continuano i lavori di messa in sicurezza del versante ovest del massiccio del Grappa. Sabato scorso è iniziata la posa dei 90 metri di rete paramassi che dovranno proteggere la Valsugana. Poco più di trenta i giorni previsti per completare i lavori e consentire così la riapertura, seppur parziale, della statale Valsugana lunedì 4 marzo. Le previsioni meteo dei prossimi giorni annunciano, però, piogge copiose che non favorirann­o di certo il pieno rispetto del cronoprogr­amma.

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Si lavora sul versante ovest del massiccio del Grappa per evitare la caduta di massi su ferrovia e Valsugana
Operai Si lavora sul versante ovest del massiccio del Grappa per evitare la caduta di massi su ferrovia e Valsugana

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