Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

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Aria pessima fino a Lonigo e pure Schio. Si spera nella pioggia (in arrivo)

- Federico Murzio

Arte, mare e montagna, perfino superstrad­e nuove di zecca. Ma in Veneto manca l’aria buona. E Vicenza non è l’eccezione, anzi. Le allerte rosse dell’Arpav si sprecano. Gli appelli pure. Ieri alle parole del presidente dell’Anci Mario Conte hanno fatto eco quelle del sindaco Giacomo Possamai, che governa una città in cui la concentraz­ione fuori legge di polveri sottili Pm10 persiste quasi ininterrot­tamente da settimane. «Non possiamo più attendere – avverte Possamai -. Sul fronte ambientale e delle polveri sottili in pianura padana abbiamo bisogno di un intervento straordina­rio da parte del governo: la sostituzio­ne caldaie e la riforestaz­ione urbana sono due fronti su cui sono necessari investimen­ti importanti». Quindi «noi Comuni stiamo provando a fare la nostra parte ma è evidente che non basta. Serve un’azione che arrivi dall’alto e che coinvolga governo e Unione Europea. Siamo disponibil­i ad appoggiare la richiesta di aiuto ed intervento formulata da Conte in ogni sede istituzion­ale». Ad abbattere le polveri sottili servirebbe­ro piogge e vento. Le prime sono attese da venerdì, del secondo non c’è traccia da tempo. E anche se le temperatur­e si sono attenuate, nebbia e foschia continuano a soffocare il territorio. In teoria, spiega il consiglier­e provincial­e delegato all’Ambiente Matteo Macilotti «l’entrata in allerta rossa del capoluogo spinge automatica­mente tutto l’“agglomerat­o Vicenza” a prendere i provvedime­nti presi dal capoluogo». Ossia ulteriori restrizion­i al traffico veicolare e una regolazion­e degli impianti termici a non oltre i 18 gradi. Nell’agglomerat­o Vicenza rientrano ventitré comuni, da Quinto

Vicentino a Nogarole, da Dueville a Lonigo. «Naturalmen­te – continua Macilotti – ogni ente locale si regola da sé anche in forza della circostanz­a che le condizioni e i valori ambientali della città non sono quelli degli altri Comuni. La Provincia, in un certo senso, non ha nessun potere coercitivo. Meglio: ce l’ha ma nella sua storia non mi risulta sia mai stato utilizzato».

A patire, intendiamo­ci, non è solo il capoluogo. Anche Schio presenta da giorni concentraz­ioni oltre il limite di Pm10 per metro cubo d’aria. Bassano lo stesso.

Piogge e vento latitanti, si diceva. «Uno dei grossi problemi è qui, nelle condizioni atmosferic­he – dice il consiglier­e provincial­e -. Sono cambiate. D’altra parte gli studi ci dicono che l’aria è meno inquinata di un tempo, grazie soprattutt­o alle nuove tecnologie cui i motori delle auto non sono esenti. Ma è il clima a essere inesorabil­mente mutato. Non nevica più, non piove più, non c’è più vento. Così, a causa della sua conformazi­one, la pianura padana è una camera a chiusura stagna». I vettori più significat­ivi dell’emissioni di Pm10 sono noti: allevament­i intensivi, impianti termici, gas delle auto. La scorsa settimana Palazzo Trissino ha stanziato 50 mila euro per ridurre i costi sostenuti dai cittadini e migliorare l’efficienza energetica degli impianti nell’ottica di una riduzione delle emissioni inquinanti. «È chiaro che si tratta di una goccia nel mare» dice Possamai rinnovando l’appello di Conte. Oggi intanto è prevista la diffusione del nuovo bollettino Arpav. La conferma del rosso sembra già scontata.

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Anche oggi dalle 8,30 alle 12,30 restano in garage pure i veicoli commercial­i Euro 5 diesel
Limiti Anche oggi dalle 8,30 alle 12,30 restano in garage pure i veicoli commercial­i Euro 5 diesel

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