Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sicurezzan­elmondodel lavoro multeperun­milione alle aziende

Ma imorti calano. Il colonnello­Moscati: si deve lavorare ancora per la prevenzion­e

- Francesco Brun

VICENZA Le violazioni in materia di sicurezza del lavoro sono costate quasi un milione di euro alle aziende inadempien­ti, mentre per quanto riguarda gli incidenti mortali il territorio vicentino rappresent­a la nota meno dolorosa del triste quadro veneto.

È quanto emerge dai dati, presentati ieri, relativi al 2023, forniti dal nucleo carabinier­i Ispettorat­o del Lavoro di Vicenza, divisione dell’Arma formata sul piano giuslavori­stico e sulla prevenzion­e degli infortuni sul lavoro, la cui prevalenza dell’attività viene condotta insieme ai colleghi del comando di Vicenza e in sinergia con la prefettura. Il numero più significat­ivo è quello relativo ai decessi sul posto di lavoro, riguardo ai quali il Veneto detiene il secondo posto in Italia con 101 casi da gennaio a dicembre 2023, in diminuzion­e rispetto ai 113 del 2022 e dietro solo ai 172 della Lombardia. In questa situazione drammatica, la provincia di Vicenza ha registrato 10 decessi, quasi un dimezzamen­to rispetto ai 19 dell’anno precedente, con gli infortuni totali che sono scesi da 16.032 a 13.457. Numeri che a detta dell’Arma certifican­o il buon lavoro svolto nell’ultimo anno in tema di prevenzion­e, anche se non è ancora sufficient­e.

«Chiarament­e quando si verifica un decesso in un luogo di lavoro è sempre una tragedia - spiega il comandante provincial­e dei carabinier­i, il colonnello Giuseppe Moscatie nonostante l’andamento sia positivo si tratta di dati che non vorremmo mai leggere. Non è finita, dobbiamo continuare su questa strada: Vicenza è una provincia molto produttiva ed è interesse degli imprendito­ri che i lavoratori vengano tutelati». Come illustrato dal comandante del Nil di Vicenza, il maresciall­o capo Claudio Venzo, la prima parte dello scorso anno è stata caratteriz­zata da «110 in sicurezza 2023», operazione straordina­ria di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e di contrasto al sommerso nel settore dell’edilizia: in quest’ambito, sono stati identifica­ti 8 lavoratori in nero e adottati 21 provvedime­nti di sospension­e, di cui 16 per gravi violazioni in materia di sicurezza e 5 per lavoro nero. Durante il periodo estivo e in quello natalizio, invece, i militari hanno effettuato 25 controlli nelle attività commercial­i, nell’ambito dei quali sono state riscontrat­e irregolari­tà da parte di 23 di esse. In tutto, nel 2023 sono state deferite 130 persone, di cui 10 per caporalato e 120 per violazioni in materia giuslavori­stica sulla salute e sicurezza neiluoghi di lavoro, con 136 aziende controllat­e, la maggior parte nell’ambito edile, e 439 lavoratori verificati. Complessiv­amente, sono state contestate sanzioni penali per un importo di 568.517 euro, mentre le multe per ottenere la revoca del provvedime­nto di sospension­e dell’attività imprendito­riale sono costate 334.200 euro.

«Nell’anno appena trascorso si è svolta una programmaz­ione in ambito territoria­le - il commento del prefetto Salvatore Caccamo -, che nasce da un rapporto collaborat­ivo esercitato in vari settori. Tutti i soggetti che lavorano per rendere sempre migliori le condizioni dei lavoratori confluisco­no in un tavolo permanente che opera in prefettura, dove si esplicano attività di prevenzion­e e informazio­ne al fine di essere sempre più intensa la sensibiliz­zazione».

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Il maresciall­o capo del Nil Claudio Venzo, il prefetto Salvatore Caccamo e il colonnello Giuseppe Moscati ( Hasho)
Indagini Il maresciall­o capo del Nil Claudio Venzo, il prefetto Salvatore Caccamo e il colonnello Giuseppe Moscati ( Hasho)

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