Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Diocesi, pellegrinaggio a Gerusalemme «Vogliamo essere vicini alla gente»
La diocesi devolverà le offerte raccolte nell’ambito delle cresime 2024 all’Istituto Effetà di Betlemme, in Cisgiordania. L’ente si occupa della cura dei bambini in difficoltà. La decisione è stata annunciata contestualmente a un pellegrinaggio a Gerusalemme. Una piccola delegazione di quattro persone si recherà nella capitale israeliana da domani al 12 febbraio. A guidarli il deus ex machina dei viaggi diocesani don Raimondo Sinibaldi, presidente della Fondazione Homo Viator San Teobaldo. Fondazione che ha preso il posto dello storico ufficio diocesano pellegrinaggi, e che pochi mesi fa ha inaugurato nuovi e importanti spazi ai Carmini. «Abbiamo deciso di partire – spiega don Sinibaldi – per esprimere vicinanza alle donne e uomini che stanno subendo una situazione molto difficile di conflitto che sembra non avere fine». Il riferimento è a quanto accaduto dal 7 ottobre in Israele, a seguito dell’azione terroristica di Hamas, e in forza di questo poi nella
Striscia di Gaza. La breve permanenza della delegazione vicentina è giustificata proprio dal clima di guerra in tutta l’area mediorientale. Ma la breve permanenza non impedirà ai vicentini alcuni incontri. Con il cardinale Pierbattista Pizzaballa, per esempio, o con i decani dello Studium Biblicum Franciscanum, ente che vanta un solido legame con Vicenza grazie al Festival Biblico. «Ci guida in questo pellegrinaggio – afferma don Sinibaldi – la parabola del Buon Samaritano nella quale Gesù ci spiega che il buon samaritano vide il pellegrino assalito dai briganti e ne ebbe compassione». Parole suscettibili di interpretazioni e polemiche proprio dell’ambiguità di non definire pienamente chi, nel conflitto scoppiato il 7 ottobre, sia il “brigante” e chi no. «Accompagno con la preghiera questo pellegrinaggio – dice il vescovo Giuliano Brugnotto – con la speranza che la situazione possa risolversi in un accordo di pace duratura». (