Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nuovi alberi e piste ciclabili prove green a VicenzaOve­st

Lavoriinvi­adellaTecn­icacontrol­eisoledica­lore. Pm10, restal’allertaros­sa

- Federico Murzio

La zona industrial­e s’arricchisc­e di alberi. Troppo poco dire che cambia volto, troppo per accreditar­e l’idea di non averci quantomeno provato. Dopo viale della Scienza tocca a viale della Tecnica; due progetti che hanno dei punti in comune che non si esauriscon­o nella genesi (e finanziame­nto) avvenuta durante la precedente amministra­zione di centrodest­ra. Di viale della Scienza si è scritto nei giorni scorsi. La novità oggi tocca viale della Tecnica. Il quale, in quella sorta di mistero ortogonale di cemento e asfalto che è la zona industrial­e, è racchiuso in entrambi i lati da viale dell’Economia. Paradossal­mente la nascita di questo progetto pur essendo antecedent­e a quello di viale della Scienza sarà avviato dopo. Anche il finanziame­nto è diverso, il primo arriva dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, questo dal ministero della Transizion­e ecologica per 542 mila euro. I dettagli sono spiegati dall’assessore ai Lavori pubblici Cristiano Spiller. «L’intervento – dice - prevede la piantumazi­one di circa quaranta alberi e la sostituzio­ne dell’asfalto con pavimentaz ione drenante e riflettent­e per ridurre l’effetto isola di calore». Inoltre «le carreggiat­e saranno quindi ridimensio­nate a sette metri complessiv­i per consentire la realizzazi­one di una pista ciclopedon­ale di circa tre metri sul lato nord, connessa alla rete ciclabile di viale Sant’Agostino e del percorso pedonale, di circa un metro sul lato sud». Sono questi dettagli a configurar­e l’obiettivo del finanziame­nto dato dal ministero a progetti sperimenta­li per l’adattament­o al cambiament­o climatico in ambito urbano. « Il lavoro punta a mitigare le ondate di calore – aggiunge Spiller – ma anche precipitaz­ioni estreme o siccità, attraverso il ripristino della permeabili­tà del suolo e la realizzazi­one di nuovi spazi verdi, e alla riqualific­azione complessiv­a dell’asse viario». A chiedergli se anche altre strade della zona industrial­e saranno toccate dalla rigenerazi­one l’assessore allarga le braccia. «Solo se ci saranno risorse statali» afferma. Il che significa che viale della Scienza e viale della Tecnica apparirann­o come due isolate oasi nel deserto. Un deserto, per inciso, che durante la bella stagione si trasforma in un’unica enorme isola di calore. Non si sa se questo fosse il destino immaginato quando nei primi anni Sessanta, sindaco Giorgio Sala, con il Piano Marconi si decise di trasferire fuori dal centro storico le industrie, trasforman­do milioni di metri quadrati di terreno dolinale riempito alla bell’e meglio nella nuova zona industrial­e. Considerat­o che i venti spingono da sud ovest, ossia in direzione della città, e che il Retrone lì vicino corre ugualmente, attraversa­ndola, verso la città, «a Vicenza una zona industrial­e basta e avanza» è uno dei commenti registrati ieri durante il sopralluog­o in viale della Tecnica. Qui, stando al cronoprogr­amma dei lavori, il cantiere dovrebbero iniziare in estate e concluders­i, per obbligo ministeria­le, entro il 31 dicembre 2024.I cantieri in questa frazione del quadrante sud-ovest della città inizierann­o sullo sfondo di un capoluogo assediato in questi giorni dallo smog e dalle polveri sottili.

Solo ieri l’Arpav ha confermato lo stato di allerta rosso in città in attesa di un nuovo bollettino che sarà diffuso domani. I valori superano almeno del doppio il limite di legge di 50 microgramm­i di Pm10 per metro cubo d’aria. Le centraline hanno registrato 128 microgramm­i in corso Santi Felice e Fortunato, 122 al Quartiere Italia e 115 ai Ferrovieri.

 ?? ?? Zona industrial­e Dopo viale della Scienza, ora i cantieri si sono spostati in viale della Tecnica presentati ieri dall’assessore ai Lavori pubblici Cristiano Spiller (primo a sinistra)
Zona industrial­e Dopo viale della Scienza, ora i cantieri si sono spostati in viale della Tecnica presentati ieri dall’assessore ai Lavori pubblici Cristiano Spiller (primo a sinistra)

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