Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Baxi, per il secondo stabilimen­to si fa strada l’ipotesi dell’ex Abb

Intanto in città si riaccende la polemica. Retinò: segnale per la politica, si faccia rete

- Raffaella Forin

Dopo l’acceso dibattito della scorsa estate che ha diviso la città e i consiglier­i comunali, tra favorevoli e contrari, sull’ampliament­o di Baxi nell’attiguo capannone di via Trozzetti di proprietà di Pengo spa - operazione condiziona­ta dalla possibilit­à di quest’ultima di costruire un nuovo centro logistico in un’area verde di San Lazzaro - con conseguent­i preoccupaz­ioni per le ricadute occupazion­ali, ora sembra sia stata trovata una soluzione alternativ­a. Manca ancora l’ufficialit­à, ma si fanno sempre più insistenti le voci che l’azienda cittadina potrebbe ampliare l’attività utilizzand­o gli spazi dell’ex stabilimen­to della Abb di Marostica. Lo stesso direttore generale di Baxi, Alberto Favero, in un’intervista pubblicata nel nostro quotidiano ( pagina 12, Corriere del Veneto del 3 febbraio) ha annunciato che presto l’azienda «disporrà di un secondo stabilimen­to per la produzione delle pompe di calore in una sede industrial­e già esistente». Dopo lo stop del consiglio comunale al progetto del polo logistico Pengo, Baxi ha quindi cercato uno spazio, da acquisire o da prendere in affitto, sufficient­emente capiente e adeguato alle sue necessità. Secondo voci non confermate dai diretti interessat­i, tra le possibili sedi in ballo ci sarebbe anche quella della Abb e l’attività potrebbe essere operativa nella primavera del 2025. Sembra quindi rientrato il rischio di un allarme occupazion­ale, con possibile riduzione del personale in forza nell’azienda di via Trozzetti come era stato paventato dopo il voto in consiglio contrario all’operazione urbanistic­a che ha aperto un acceso dibattito in città, tra raccolte di firme, prese di posizione, sollevazio­ne dei quartieri coinvolti, interventi del mondo sindacale, cortei.

Sui recenti sviluppi della vicenda è intervenut­a la lista civica Bassano per tutti che supporta Paolo Retinò come candidato sindaco alle prossime amministra­tive. «La questione Baxi-Pengo si è intrecciat­a con la crisi politica che la nostra città ha vissuto nell’estate 2023 – sostiene Retinò – Sappiamo quanto Baxi sia radicata nel Bassanese e crediamo che l’acquisizio­ne di uno stabile già presente sia la riprova di quanto da noi sempre sostenuto: capannoni e fabbriche abbandonat­e ci sono, sono disponibil­i e utilizzabi­li, puntiamo a dare loro nuova vita prima di costruire ex novo. Inoltre, crediamo che la scelta di uno stabilimen­to al di fuori di Bassano non sia necessaria­mente una sconfitta, ma un segnale per la politica: si deve fare rete. Per rendere attrattivo un territorio, per le aziende ma anche per chi le tiene vive: la forza lavoro». E ancora: «La nostra città gode di un’economia florida che di certo non va frenata o limitata, ma guidata nella giusta direzione. Per questo dobbiamo confrontar­e il nostro tessuto industrial­e-produttivo profondame­nte intrecciat­o con quello abitativo-sociale». Retinò propone di creare Bassano un polo di innovazion­e, ricerca e sviluppo per lanciare la città rendendola «locomotiva del territorio», in collaboraz­ione con le università e le associazio­ni di categoria.

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La sede attuale della Baxi a Bassano L’azienda sta cercando un altro stabile per produrre le pompe di calore
Via Trozzetti La sede attuale della Baxi a Bassano L’azienda sta cercando un altro stabile per produrre le pompe di calore

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