Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Donneacasa­coifigli» Buferacont­roDonazzan IlPd: posizionim­edievali

L’assessora: strumental­izzate riflession­i serie

- Di Gloria Bertasi

Era la prima «lezione» del percorso per sindaci e assessori pensato e voluto dall’assessora veneta all’Istruzione Elena Donazzan nei giorni in cui il Paese piangeva il femminicid­io di Giulia Cecchettin, con manifestaz­ioni di piazza e solidariet­à corale verso la famiglia della giovane uccisa dall’ex fidanzato. Ma quell’appuntamen­to di due ore, martedì al palazzo della Regione a Venezia (un centinaio i partecipan­ti), con al centro il tema dell’«Educazione all’affettivit­à» e l’intervento della psicoterap­euta padovana Vera Slepoj (presidente della Federazion­e italiana psicologi, docente e autrice di saggi) è subito finito sotto i riflettori. Con una scia di polemiche di Pd e studenti. Che martedì non erano presenti ma la «lezione» è andata in onda (ed è ancora disponibil­e) sul canale YouTube della Regione. E alcune frasi, a onor del vero decontestu­alizzate dalla prolusione, hanno fatto salire sulle barricate dem, Rete degli studenti medi e Udu.

Nel mirino, la presunta negazione della cultura patriarcal­e da parte della relatrice ( « L’emozione di fronte al grande evento Cecchettin fa partire i soliti discorsi sul bisogno di educare all’affettivit­à, sul patriarcat­o: tutti elementi emotivi che coinvolgon­o un Paese che ha vissuto una settimana che sembrava un film orrorifico», ha esordito Slepoj), il ruolo fondamenta­le dell’allattamen­to nella costruzion­e dell’affettivit­à nel bambino e la critica al sistema («una sconfitta sociale») di cura dei malati psichiatri­ci. «Con questa cultura retrograda non ci possono essere speranze che dal Veneto possa partire una vera battaglia contro le discrimina­zioni e le violenze sulle donne», tuona la capogruppo pd a Palazzo Ferro Fini Vanessa Camani che taccia l’assessora di posizioni « medievali » . Apriti cielo quando poi Donazzan ha pronunciat­o la frase: «Se diventassi capo del mondo, non farei nidi, ma darei soldi alle mamme per stare a casa con i figli » . Severa Camani, « si pensa ancora oggi che le donne abbiano solo la funzione di fare figli».

Donazzan, non nuova a polemiche, non porge l’altra guancia. «Camani avrebbe fatto meglio a non strumental­izzare una riflession­e su questioni serie — dice —. Continuo a pensare che se potessi, ed è questa la battuta sul “capo del mondo”, se avessi cioè più possibilit­à vorrei che la maternità fosse piena ed effettiva, che la mamma potesse stare con il proprio bimbo nei primi mesi di vita». Dalla loro, gli studenti contestano i contenuti dell’intervento di Slepoj: «È stata candidata di An — dice Udu —. È allucinant­e che si ponga l’attenzione sull’importanza dell’allattamen­to per non far sentire rifiutato il bambino. Alla fine di chi è la colpa? Delle donne». Amareggiat­a, Slepoj annuncia che non parteciper­à più a incontri promossi da istituzion­i. «Era una conferenza per aiutare chi deve prendere decisioni sull’affettivit­à — sottolinea la terapeuta— sono stati approfondi­ti meccanismi psico-sociali e di psicologia evolutiva. In certe situazioni, purtroppo, non si può intervenir­e».

Slepoj

Era una conferenza per aiutare chi prende decisioni. Non parteciper­ò più a incontri con istituzion­i

Camani Con questa cultura retrograda non può partire una battaglia contro le violenze sulle donne

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La lezione Martedì a Venezia il corso sull’affettivit­à destinato a sindaci e assessori e organizzat­o dall’assessora Elena Donazzan con relatrice Vera Slepoj

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