Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nell’UslBericamancano 58medicidifamiglia Ortopedia, iradeisindaci
Mancano medici di base e i pazienti «scoperti» si rivolgono al pronto soccorso. È l’allarme lanciato dalla Cgil durante l’incontro pubblico incentrato sulla crisi del sistema sanitario nell’Ovest Vicentino, ieri. Secondo i dati raccolti dal sindacato, sono 58 i medici di medicina generale che mancano nell’Usl 8, a fronte dei 276 presenti, 181 nel distretto Est e 95 nell’Ovest. Una carenza che, a detta della Cgil, potrebbe avere influito sugli accessi al pronto soccorso: sono stati circa 168.000 gl i ingre s s i nelle strutture dell’Usl 8 nel 2023, un + 3% rispetto al 2022 e il dato che fa riflettere è che il 42% è costituito da codici bianchi, mentre il 32% dai codici verdi. Una situazione che è ancora peggiore nell’Usl 7, dove nei circa 145.000 accessi il 66% sono stati codici bianchi e 10 codici verdi. Secondo i sindacalisti, una delle possibili letture è che su questi numeri possano incidere le difficoltà di accesso ad altri servizi sanitari di base, i quali dovrebbero essere forniti attraverso un forte potenziamento dei servizi di sanità territoriale. «Si tratta di una situazione generalizzata - spiega Chiara Bonato, segretaria generale Spi Cgil Vicenza -. La carenza dei medici di famiglia è ormai strutturale, e le persone tendono a presentarsi al pronto soccorso anche in situazioni non di emergenza, facendo sì che questi si intasino. Inoltre, corriamo il rischio di perdere la grande occasione rappresentata dal Pnrr, che era l’opportunità per creare una vera sanità del territorio: quello che ci ha mostrato il Covid è che senza un’assistenza territoriale pubblica non ci sono soldi che tengano».
Tra gli argomenti discussi anche la decisione dell’Usl 8 di trasferire i ricoverati di Ortopedia da Valdagno ad Arzignano, il sabato e la domenica. Una novità che arriva dopo la disposizione, di settembre, di chiudere il pronto soccorso ortopedico nel weekend, in seguito alla quale i sindaci erano saliti sulle barricate: erano stati sei i cittadini della Valle dell’Agno che allora si erano opposti alla decisione, disertando il Comitato del distretto Ovest dell’Usl e che ora tornano a fare sentire la loro voce. «L’Usl dice che si tratta di una scelta condivisa con i sindaci - le parole di Davide Dorantani, primo cittadino di Castelgomberto -: sono sconcertato, sono dichiarazioni gravissime, perché non c’è mai stata una condivisione di questo progetto, al quale mi sono sempre opposto pur comprendendo le difficoltà dell’azienda sanitaria». Gli fa eco il collega di Cornedo, Francesco Lanaro «Siamo di fronte all’ennesima riorganizzazione dei servizi ospedalieri. Il territorio è unico, devono essere precettati gli ortopedici in modo da assicurare un’omogeneità di prestazioni: noi chiediamo un cambio di rotta netto, e che vengano garantiti i servizi essenziali per i quali lavoriamo giorno e notte».