Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Mura scrostate all’Olimpico, appello (viamail) per i fondi
Servono 200mila euro, l’assessore coinvolge associazioni e categorie
Cercasi 200 mila euro per riqualificare le pareti perimetrali del teatro Olimpico. Le quali, in corrispondenza dell’ingresso di stradella Olimpico, mostrano tutti i segni dell’età. E dell’incuria. Palazzo Trissino promuove una raccolta fondi per finanziare un progetto battezzato «Un volto per l’Olimpico » , con buona pace di tutti coloro che pensavano al volto dell’Olimpico come al proscenio e alle scene dell’opera palladiana. Nei giorni scorsi l’assessore alla Cultura Ilaria Fantin ha inviato un’email a un ampio ventaglio di possibili candidati disposti ad aprire il portafoglio. Una riunione in questo senso è in agenda già lunedì mattina nella sala Dalla Pozza a Palazzo Cordellina. La cifra desiderata, si diceva, è stata individuata in 200 mila euro. Da quanto emerge, una volta aperta, la raccolta fondi si protrarrà per tre mesi e l’istituto di credito di appoggio è Banca Intesa. Salvo intoppi il cantiere dovrebbe iniziare a conclusione dei lavori in atto per rifare il tetto del Palazzo del Territorio ( compreso quello del teatro), finanziato per oltre un milione di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Cantiere, per inciso, che ha costretto al trasloappuntamenti, co temporaneo di un piano degli uffici dell’Accademia Olimpica. Non è ancora chiaro se esista un piano B nel caso in tre mesi la somma non fosse raccolta. Stando a fonti qualificate se la differenza fosse marginale potrebbe intervenire Intesa. Su un possibile «altrimenti» c’è un punto interrogativo. L’input dell’iniziativa pare sia riconducibile al direttore artistico della Società del Quartetto, Piergiorgio Meneghini. Iniziativa, ancora, condivisa in breve sia dall’amministrazione sia dall’Accademia Olimpica e proprio la Società del Quartetto è una delle realtà protagoniste, anche per frequenza, degli appuntamenti musicali in teatro. Il fattore tempo, oggi, appare una delle variabili discriminanti anche alla luce della circostanza, tutt’altro che peregrina, che indicativamente da metà aprile all’Olimpico comincerà l’«invasione» delle attività ordinarie. E straordinarie, quelle che si traducono premiazioni o altri che accreditano la cavea dell’Olimpico come una sala civica qualsiasi accantonando al contempo la criticità storica mai risolta dell’usura che deriva dal sovrasfruttamento del teatro. Il quale necessità non da oggi di interventi strutturali conservativi. Il problema tempo si declina in un contesto di funzionalità e immagine. Già oggi con i lavori al tetto si entra da stradella dell’Olimpico, laddove c’è anche il tradizionale ingresso per gli spettatori. I quali, se si realizzerà il progetto dell’amministrazione, dovranno passare sotto le impalcature che saranno installate in piena stagione artistica. La raccolta fondi, dal canto suo, registra anche qualche perplessità.
Dall’opposizione interviene l’ex assessore alla Cultura Simona Siotto. «Assistiamo – afferma Siotto - ad una politica eterodiretta di ritorno al passato nella quale chi è forte rimane ancora più forte e chi va sostenuto invece viene chiamato a trovare sostegno. Questo è esattamente il contrario di quanto realizzò il centrodestra quando candidò Vicenza a Capitale italiana della cultura».