Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La corsa in ambulanza: «Difficile da rispettare il limite dei 18minuti»
Cinquecentochiamate algiorno, piùdi 70gli interventi
Più di mezzo migliaio di chiamate ogni giorno, delle quali le uscite sono in realtà una minima parte, circa una settantina. Sono numeri del pronto intervento delle due aziende sanitarie vicentine, ora potenziato grazie alle otto nuove ambulanze e le quattro automediche entrate in servizio negli ospedali dell’Usl 8, frutto di un investimento complessivo di oltre un milione e mezzo di euro da parte della Regione e benedette ieri mattina al San Bortolo.
«Sono circa 550 le chiamate ricevute quotidianamente dagli operatori, di cui solamente una settantina si traducono in uscite da parte del personale sanitario, in quanto la stragrande maggioranza sfocia in codici bianchi o verdi— ha spiegato ieri il dottor Federico Politi, direttore Uoc centrale operativa e direttore del Suem 118,— numeri importanti, se si tiene conto che durante il periodo pandemico le missioni giornaliere erano grossomodo 40, e che oggi richiedono l’impegno costante di 30 infermieri, 17 autisti, otto operatori socio sanitari, cinque medici e tre medici libero professionisti di servizio al Suem».
Per quanto riguarda la tipologia di interventi, in ambito giovanile si tratta perlopiù di traumi e incidenti, mentre nell’età intermedia a farla da padrone sono le emergenze di natura medica, in primis le malattie metaboliche, cardiologiche e diabetologiche. In generale, il 75 per cento degli
interventi riguarda questo tipo di emergenze mediche, mentre il restante 25 per cento è per traumatologia da incidente, sia di tipo stradale, domestico o legato al lavoro.
Rispondere a queste richieste però non è facile. Oltre alle difficoltà nel reperire personale, le criticità principali risiedono nella morfologia del territorio. «I livelli assistenziali prevedono un massimo di 18 minuti dalla chiamata all’arrivo dell’ambulanza — spiega Politi — In realtà si tratta di tempistiche non facili da rispettare a causa dei diversi tempi di percorrenza delle strade, specie quelle in collina: laddove avviene questa criticità abbiamo situato alcuni centri di defibrillazione precoce. I nostri tempi, nella media, rispettano comunque questa tempistica, le rimostranze da parte dei pazienti avvengono solamente
quando tutte le ambulanze, in tutto 17, sono fuori».
Le nuove ambulanze intanto ieri hanno trovato collocazione in tutte le sedi dell’Usl 8, dunque tre a Vicenza, due ad Arzignano e una a Lonigo, Noventa Vicentina e Valdagno, mentre le automediche, dotate di trazione integrale per muoversi agevolmente anche nelle zone collinari e montane, erano già state assegnate agli ospedali di Arzignano e Valdagno, due a testa. Oltre ai nuovi automezzi le dotazioni sono state rafforzare con la maxi-consegna di numerosi presidi utili ad affrontare al meglio qualsiasi situazione di emergenza: cinque ventilatori polmonari, tre compressori toracici, tre aspiratori portatili, 16 tavole spinali complete di ferma capo e cinghie di immobilizzazione, 20 tavole a cucchiaio complete di ferma capo e cinghie di immobilizzazione, 12 estricatori e otto materassi a depressione. Il pensiero, inoltre, va allo storico appuntamento che attende la città di Vicenza dal 10 al 12 maggio, e che richiederà uno sforzo extra anche da parte del Suem. «Non vi è dubbio che durante l’Adunata Nazionale degli Alpini anche le strutture di emergenza-urgenza saranno chiamate ad un impegno straordinario— il commento della direttrice generale dell’Usl 8, la dottoressa Maria Giuseppina Bonavina —, per il quale ci stiamo già organizzando. In questa prospettiva, i nuovi automezzi e le dotazioni appena acquisite saranno strumenti essenziali per garantire la più efficace e tempestiva capacità di intervento in caso di necessità, garantendo così lo svolgimento della manifestazione nella massima sicurezza».