Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vaacasasua­percolpirl­aconl’acido, condannato­aunanno

La sentenza per un uomo di 79 anni: alla ex compagna diceva «sei una cosamia». Il difensore: ricorrerem­o

- Francesco Brun

Avrebbe fatto vivere l’ex compagna in un vero e proprio inferno, piombando sotto casa sua con dell’acido muriatico in tasca e il coltello in mano e arrivando anche ad aggredirla fisicament­e in un occasione.

Sono solamente alcune delle accuse che hanno portato il Tribunale di Vicenza a condannare a un anno di reclusione un settantano­venne residente a Cassola, rinviato a giudizio per atti persecutor­i. Una vicenda per cui l’uomo era già stato sottoposto agli arresti domiciliar­i, revocati lo scorso 13 luglio, e in seguito alla quale quest’ultima aveva addirittur­a accusato un malore, venendo portata in ospedale il 25 marzo dello scorso anno, tant’era l’ansia maturata per le azioni dell’imputato.

Secondo le ricostruzi­oni da parte della pubblica accusa, l’uomo non avrebbe accettato la fine della relazione amorosa, continuand­o a tempestare l’ex compagna di chiamate durante la notte. Inoltre, si sarebbe presentato diverse volte a casa sua, in un’occasione tenendo nella tasca una bottigliet­ta contenente dell’acido muriatico: al rifiuto di essere ricevuto, avrebbe danneggiat­o in varie occasioni la porta con un taglierino, un coltello e un cacciavite, mentre in un’altra circostanz­a l’avrebbe cosparsa di liquido infiammabi­le. Il 14 febbraio dello scorso anno, quindi, l’avrebbe colpita con due schiaffi al volto, dopo essersi recato nella sua abitazione per la sesta volta e in seguito al rifiuto della donna di riprendere la loro relazione. L’uomo le avrebbe riferito le parole «sei una cosa mia » mentre la seguiva in ogni suo spostament­o, anche per svariati chilometri, come nel caso del 25 marzo 2023, quando la donna è andata a sporgere la denuncia ai carabinier­i. Tra le frasi pronunciat­e «io non ti lascerò mai», «vengo qui quando voglio» «la prossima volta vi brucio tutti» e «se continui a venire qui ti mando i miei amici albanesi e ti distruggo tutto», quest’ultima rivolta a un amico della donna. Tutte accuse ritenute credibili dal giudice Alessia Russo, che giovedì ha giudicato l’uomo colpevole del reato a lui ascritto, disponendo una pena di un anno di reclusione. Dal canto suo, l’imputato sostiene che i fatti non si sarebbero svolti in questa maniera, presentand­o a sua volta una querela nei confronti dell’ex compagna. La sentenza, inoltre, sarà impugnata in appello, come conferma l’avvocato difensore Angelo Maiolino.

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Violenza Continue le segnalazio­ni nei conftonti dell’uomo che seguiva la donna ovunque urlandole improperi e minacciand­ola.

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