Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Parco della Pace, alpini e scout «Ora serve il piano di gestione»
L’area deve essere economicamente sostenibile, allo studioAndersenTax& legal diMilano proporre come. Intanto si programmano raduni e continuano i lavori
Il Parco della Pace crea nuovo interesse. Lo spartiacque sarà l’Adunata nazionale degli alpini a maggio (dal 10 al 12), con una parte della logistica e dell’ospitalità che troverà posto su un fazzoletto dei 63 ettari che compongono l’area verde. Ma prima delle penne nere e soprattutto dopo sono in agenda altre richieste di utilizzo. Ciò che finora è rimasto sospeso nel limbo di un cantiere infinito lo conferma l’assessore Leone Zilio. Il quale anticipa anche «la presenza di un raduno scout». Che sia regionale o nazionale sarà ufficializzato da Palazzo Trissino in tempi brevi. Le parole dell’assessore giungono a margine dell’affidamento allo studio Andersen Tax& legal di Milano dell’incarico per la redazione del business plan del parco. Dice Zilio: «Il compito che gli abbiamo consegnato segue due direttrici. La prima sta nel proporre un piano gestionale, la seconda dell’individuare la forma giuridica più idonea per il soggetto che poi si occuperà del parco». Su quest’ultimo aspetto si parla con insistenza «o di una società di capitali o di una fondazione ad hoc». Andersen ha due mesi di tempo per preparare una proposta strutturata. Ma «nell’ottica generale della storia e delle vicissitudini di questo parco anche se dovessero servire trenta giorni in più, per dire, non sarebbe un problema» osserva Zilio. Sotto il profilo dei lavori di riqualificazione «il cantiere non è ancora stato concluso. Ma si tratta di dettagli» dice l’assessore.
Ciò sui cui Zilio accende invece l’attenzione è l’ingresso dello studio Andersen nella vita del Comune. Intendiamoci: l’espressione studio appare riduttiva nell’ambito delle attività, nazionali e internazionali, o quantomeno nella mole di professionisti organici o che gravitano intorno ad Andersen. Il quale ha sede a Milano ma è presente anche a Torino e a Mestre. «Il fatto che una realtà di questo tipo si sia affacciata alla città – osserva Zilio – è una cartina di tornasole dell’attrattività di Vicenza». Anche alla luce della circostanza che «l’incarico prevede un compenso di 30 mila euro» ricorda l’assessore. Il non detto è che uno studio di tale portata accetta un compenso di «soli» 30 mila euro significa che lo stesso studio ha interesse a mostrarsi nel capoluogo berico. L’avviso pubblico per la ricerca di professionisti è stato pubblicato da Palazzo Trissino agli inizi di ottobre. A rispondere, entro il 30 dello stesso mese, «sono state undici realtà, alcune delle quali locali» informa Zilio. C’è poi un altro aspetto, tutt’altro che indifferente, che sarà svelato alla città verosimilmente tra due mesi. E che è destinato a rispondere al quesito se l’accesso al Parco della Pace sarà a pagamento o no. L’avviso pubblicato da Palazzo Trissino, alla voce attività, prevede un «servizio di biglietteria per eventuale previsione di pagamento del biglietto di ingresso». Ed è stato questo l’elemento di novità della narrazione di un affaire sul quale, al netto dei milioni di euro spesi per riqualificare questi ettari di terreno confinanti con la base dell’esercito statunitense Del Din, si sono scontrati e si scontrano tuttora centrosinistra e centrodestra. Uno scontro, ancora, che trae genesi dal rendere il parco economicamente sostenibile.