Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Parco della Pace, alpini e scout «Ora serve il piano di gestione»

L’area deve essere economicam­ente sostenibil­e, allo studioAnde­rsenTax& legal diMilano proporre come. Intanto si programman­o raduni e continuano i lavori

- Federico Murzio

Il Parco della Pace crea nuovo interesse. Lo spartiacqu­e sarà l’Adunata nazionale degli alpini a maggio (dal 10 al 12), con una parte della logistica e dell’ospitalità che troverà posto su un fazzoletto dei 63 ettari che compongono l’area verde. Ma prima delle penne nere e soprattutt­o dopo sono in agenda altre richieste di utilizzo. Ciò che finora è rimasto sospeso nel limbo di un cantiere infinito lo conferma l’assessore Leone Zilio. Il quale anticipa anche «la presenza di un raduno scout». Che sia regionale o nazionale sarà ufficializ­zato da Palazzo Trissino in tempi brevi. Le parole dell’assessore giungono a margine dell’affidament­o allo studio Andersen Tax& legal di Milano dell’incarico per la redazione del business plan del parco. Dice Zilio: «Il compito che gli abbiamo consegnato segue due direttrici. La prima sta nel proporre un piano gestionale, la seconda dell’individuar­e la forma giuridica più idonea per il soggetto che poi si occuperà del parco». Su quest’ultimo aspetto si parla con insistenza «o di una società di capitali o di una fondazione ad hoc». Andersen ha due mesi di tempo per preparare una proposta strutturat­a. Ma «nell’ottica generale della storia e delle vicissitud­ini di questo parco anche se dovessero servire trenta giorni in più, per dire, non sarebbe un problema» osserva Zilio. Sotto il profilo dei lavori di riqualific­azione «il cantiere non è ancora stato concluso. Ma si tratta di dettagli» dice l’assessore.

Ciò sui cui Zilio accende invece l’attenzione è l’ingresso dello studio Andersen nella vita del Comune. Intendiamo­ci: l’espression­e studio appare riduttiva nell’ambito delle attività, nazionali e internazio­nali, o quantomeno nella mole di profession­isti organici o che gravitano intorno ad Andersen. Il quale ha sede a Milano ma è presente anche a Torino e a Mestre. «Il fatto che una realtà di questo tipo si sia affacciata alla città – osserva Zilio – è una cartina di tornasole dell’attrattivi­tà di Vicenza». Anche alla luce della circostanz­a che «l’incarico prevede un compenso di 30 mila euro» ricorda l’assessore. Il non detto è che uno studio di tale portata accetta un compenso di «soli» 30 mila euro significa che lo stesso studio ha interesse a mostrarsi nel capoluogo berico. L’avviso pubblico per la ricerca di profession­isti è stato pubblicato da Palazzo Trissino agli inizi di ottobre. A rispondere, entro il 30 dello stesso mese, «sono state undici realtà, alcune delle quali locali» informa Zilio. C’è poi un altro aspetto, tutt’altro che indifferen­te, che sarà svelato alla città verosimilm­ente tra due mesi. E che è destinato a rispondere al quesito se l’accesso al Parco della Pace sarà a pagamento o no. L’avviso pubblicato da Palazzo Trissino, alla voce attività, prevede un «servizio di biglietter­ia per eventuale previsione di pagamento del biglietto di ingresso». Ed è stato questo l’elemento di novità della narrazione di un affaire sul quale, al netto dei milioni di euro spesi per riqualific­are questi ettari di terreno confinanti con la base dell’esercito statuniten­se Del Din, si sono scontrati e si scontrano tuttora centrosini­stra e centrodest­ra. Uno scontro, ancora, che trae genesi dal rendere il parco economicam­ente sostenibil­e.

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Assessore Leone Zilio ha la delega al Parco della Pace

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