Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
ItaliaVivascendeincampo ecandidasindacoCastellan «Bassanoèdaripensare»
PiùEuropahagiàfattosaperediaderireallapropostadeirenziani
Anche il gruppo bassanese di Italia Viva rompe gli indugi e scende ufficialmente in campo per la corsa alle elezioni amministrative dell’8 e il 9 giugno.
Nella sfida, i renziani si presentano come «moderati», aperti ad alleanze di centro e con un proprio candidato: il segretario locale Gianni Castellan (è il terzo aspirante sindaco dopo Paolo Retinò per la civica «Bassano per tutti» e Roberto Campagnolo per la coalizione Partito democratico e la civica «Bassano passione comune»). Da subito Castellan ha dichiarato di essere pronto a fare un passo indietro nel caso in cui si individuasse una figura ritenuta più autorevole a rappresentare un’eventuale coalizione . «Potrei essere il candidato sindaco meno longevo della storia delle amministrative bassanesi - precisa Castellan – Ho dato la mia disponibilità, ma se spuntasse un nome capace di aggregare altre forze politiche moderate, gli cederei il posto».
Dunque, Italia Viva riparte dal centro attorno al quale sviluppare un progetto politico. Confermato il «no» alleanza con Pd e la civica Bassano passione comune, e nella convinzione che «Bassano non meriti di essere governata dalla destra», il partito punta a far nascere «una terza area». Alla presenza del coordinatore provinciale del partito, Maurizio Scalabrin, Castellan ha spiegato che «è arrivato il momento opportuno per attivare un tavolo con gli altri partiti moderati presenti in città, citando Forza Italia, Azione Bassano, Più Europa e anche la nuova Democrazia Cristiana». «Rappresentano un importante patrimonio per la città: ci sono competenze, capacità, esperienza, sensibilità e amore per Bassano - osserva– Andare a elezioni in ordine sparso non avrebbe senso». Scalabrin aggiunge: «Bassano può aspirare ad un ruolo più importante di quello che ricopre oggi, se solo si abbandonassero le ideologie e si abbracciassero le sfide future».
dia risposte concrete costruite su analisi realistiche». La lista è il risultato di un percorso avviato tempo fa intercettando le istanze dei cittadini. «Non siamo interessati, ora, a definire un posizionamento politico – sottolinea il portavoce – Né ad esprimere un nostro candidato sindaco. Siamo aperti al dialogo con altre forze. Appoggeremo chi condivide il nostro progetto. L’approccio che terremo in queste settimane sarà soprattutto di ascolto, di stimolo e di proposta in particolare sulle tematibilità,
che che ci stanno a cuore. Nei mesi scorsi i giovani hanno ascoltato cittadini e associazioni, si sono confrontati con soggetti politici e non facendo poi sintesi sui principali argomenti emersi. Ne hanno costruito un progetto riassunto in cinque campi d’azione ritenuti prioritari e che hanno come denominatore comune il benessere della comunità». Remonato poi aggiunge: «La campagna elettorale di “È il momento” si svilupperà quindi sui filoni: “Abitare” la città e i suoi quartieri con una viaPiù Europa Bassano, ieri rappresentata da Luciano Fabris, ha fatto sapere di aderire alla proposta di Italia Viva. Sul fronte dei contenuti, Castellan ha dichiarato che c’è da «ripensare Bassano» e da «riportare l’attenzione sui giovani, che sono il nostro futuro e per questo vanno coinvolti nelle decisioni». Un’altra sfida importante per il candidato sindaco è quella di riavvicinare la comunità alla vita amministrativa. A partire dal voto. Ha infatti lanciato un appello ai cittadini affinché, a giungo, non disertino le urne. «C’è un 40 per cento che solitamente non vota: dobbiamo ridurre sensibilmente quella percentuale » , commenta. Classe 1957, Castellan è stato sindacalista della Cisl, ambito della metalmeccanica, diventando coordinatore nazionale del settore elettrodomestico Zanussi Electrolux. Per 9 anni ha guidato il consiglio di quartiere Angarano. spazi pubblici, trasporti, edificabilità gestione del suolo che tenga conto del benessere dei cittadini; “Prendersi cura” della città , ossia garantire servizi e tutela delle fasce deboli, dei soggetti fragili, riducendo le disparità; “Attivare” la città, che significa promuovere politiche di ascolto, contesti di partecipazione, favorendo la creazione di reti; “Aprire” la città al territorio attraverso strategie comuni in alcuni ambiti, come quello turistico e culturale (“servirebbe un assessorato alla progettazione europea”, hanno evidenziato); “Innovare” la città nel pubblico, nel privato e sul versante imprenditoriale “per attrarre lavoro e sfruttare le enormi potenzialità dell’online».