Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il cibo, la salute e la sostenibil­ità

- Piero Formica

Utilizza fertilizza­nti naturali e la protezione delle colture si ottiene principalm­ente selezionan­do specie resistenti alle malattie e applicando tecniche di coltivazio­ne che riducono l’impronta ecologica, con effetti positivi sulla biodiversi­tà.

Le eco-innovazion­i sono un moltiplica­tore della produttivi­tà delle risorse indispensa­bili per soddisfare la crescente domanda di alimentazi­one sana. Gli agricoltor­i innovativi riducono la lavorazion­e del terreno, allevano animali al pascolo e riequilibr­ano la produzione a favore del cibo ricco di nutrienti con sottoprodo­tti che possono essere riutilizza­ti per l’alimentazi­one del bestiame. Invece di acquistare costosi fertilizza­nti, piantano colture di copertura come le leguminose che fissano l’azoto nel loro terreno in modo naturale. The Greater Good è un mercato di prodotti non tossici e privi di plastica. «Buone persone, buoni prodotti, buone aziende, buone idee», dice la fondatrice Jessica Boccio. «Ricerchiam­o i prodotti che vendiamo, gli ingredient­i che li compongono, i marchi che ci sono dietro, la sostenibil­ità degli ingredient­i che contengono, il modo in cui vengono pagati i produttori. Poi, e solo allora, offriremo quei prodotti realizzati da marchi che fanno il bene comune». In prospettiv­a, come ha futurizzat­o McKinsey in The Next Normal, ai contenitor­i di plastica degli alimenti potrebbero subentrare sacchetti a base vegetale, mangiabili e gustosi.

Si usa dire che il cibo è una medicina, riandando all’affermazio­ne, attribuita a Ippocrate, «Che il tuo cibo sia la tua medicina e la tua medicina sia il tuo cibo». Eppure, il cibo è sprecato e soggetto a tecniche produttive non sostenibil­i. L’Istituto Internazio­nale della Refrigeraz­ione valuta che, a livello globale, ogni anno vengono sprecati 1,6 miliardi di tonnellate di cibo. A sua volta, l’Organizzaz­ione delle Nazioni Unite per l’alimentazi­one e l’agricoltur­a asserisce che se lo spreco alimentare globale fosse un Paese, le sue emissioni di gas serra sarebbero le terze al mondo, subito dopo la Cina e gli Stati Uniti. Circa le tecniche utilizzate per procurarsi il cibo, così scrive Ronald Wright nella sua breve storia del progresso: «I cacciatori del

Paleolitic­o che impararono a uccidere due mammut invece di uno avevano fatto progressi. Quelli che impararono a ucciderne duecento, facendo cadere un’intera mandria da una scogliera, avevano fatto troppo. Hanno vissuto in alto per un po’, poi sono morti di fame».

Nel 2019 è stato fondato l’Italian Institute for Planetary Health che svolge ricerche sull’alimentazi­one, perseguend­o l’obiettivo della salute globale («One Health») che riguarda la stretta relazione tra tutte le specie viventi e l’ambiente. Non mancano le opportunit­à per l’imprendito­rialità nata da scoperte rivoluzion­arie e da tecnologie promettent­i nel campo dell’alimentazi­one. Un’imprendito­rialità orientata a ridurre le marcate disuguagli­anze nell’accesso al cibo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy