Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il cibo, la salute e la sostenibilità
Utilizza fertilizzanti naturali e la protezione delle colture si ottiene principalmente selezionando specie resistenti alle malattie e applicando tecniche di coltivazione che riducono l’impronta ecologica, con effetti positivi sulla biodiversità.
Le eco-innovazioni sono un moltiplicatore della produttività delle risorse indispensabili per soddisfare la crescente domanda di alimentazione sana. Gli agricoltori innovativi riducono la lavorazione del terreno, allevano animali al pascolo e riequilibrano la produzione a favore del cibo ricco di nutrienti con sottoprodotti che possono essere riutilizzati per l’alimentazione del bestiame. Invece di acquistare costosi fertilizzanti, piantano colture di copertura come le leguminose che fissano l’azoto nel loro terreno in modo naturale. The Greater Good è un mercato di prodotti non tossici e privi di plastica. «Buone persone, buoni prodotti, buone aziende, buone idee», dice la fondatrice Jessica Boccio. «Ricerchiamo i prodotti che vendiamo, gli ingredienti che li compongono, i marchi che ci sono dietro, la sostenibilità degli ingredienti che contengono, il modo in cui vengono pagati i produttori. Poi, e solo allora, offriremo quei prodotti realizzati da marchi che fanno il bene comune». In prospettiva, come ha futurizzato McKinsey in The Next Normal, ai contenitori di plastica degli alimenti potrebbero subentrare sacchetti a base vegetale, mangiabili e gustosi.
Si usa dire che il cibo è una medicina, riandando all’affermazione, attribuita a Ippocrate, «Che il tuo cibo sia la tua medicina e la tua medicina sia il tuo cibo». Eppure, il cibo è sprecato e soggetto a tecniche produttive non sostenibili. L’Istituto Internazionale della Refrigerazione valuta che, a livello globale, ogni anno vengono sprecati 1,6 miliardi di tonnellate di cibo. A sua volta, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura asserisce che se lo spreco alimentare globale fosse un Paese, le sue emissioni di gas serra sarebbero le terze al mondo, subito dopo la Cina e gli Stati Uniti. Circa le tecniche utilizzate per procurarsi il cibo, così scrive Ronald Wright nella sua breve storia del progresso: «I cacciatori del
Paleolitico che impararono a uccidere due mammut invece di uno avevano fatto progressi. Quelli che impararono a ucciderne duecento, facendo cadere un’intera mandria da una scogliera, avevano fatto troppo. Hanno vissuto in alto per un po’, poi sono morti di fame».
Nel 2019 è stato fondato l’Italian Institute for Planetary Health che svolge ricerche sull’alimentazione, perseguendo l’obiettivo della salute globale («One Health») che riguarda la stretta relazione tra tutte le specie viventi e l’ambiente. Non mancano le opportunità per l’imprenditorialità nata da scoperte rivoluzionarie e da tecnologie promettenti nel campo dell’alimentazione. Un’imprenditorialità orientata a ridurre le marcate disuguaglianze nell’accesso al cibo.