Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
FondazioneRoi, si rinnova ilCda Lazzari in pole per la presidenza
Volti nuovi in Consiglio (dalla primavera). Musei civici, spunta il nome di Cafà
VICENZA Un anniversario importante. Un appuntamento, in tarda primavera, altrettanto significativo. Ed entrambi gravitano sulla Fondazione Roi, che ha un ruolo centrale non solo per la pinacoteca di Palazzo Chiericati ma anche nel mondo culturale cittadino. Il centesimo anno dalla nascita del marchese Giuseppe «Boso» Roi è trascorso domenica, offrendo il là a un ampio ventaglio di iniziative in corso in questi giorni. Tra qualche mese, invece, la fondazione da lui creata sull’onda del mecenatismo di cui Roi stesso fu protagonista in città, avrà un nuovo consiglio di amministrazione. Un Cda che sarà rinnovato completamente in forza di uno statuto figlio della parentesi successiva al voyage dangereux (viaggio pericoloso) della fondazione vissuto tra il 2009 e il 2015.
Tre gli enti che designeranno un loro rappresentante: Accademia Olimpica, Diocesi, Fondo ambiente italiano. A questi tre si aggiungerà il direttore dei musei civici del Comune, componente di diritto. Tutti e quattro, infine, sceglieranno un quarto componente. Il nuovo presidente uscirà tra queste cinque persone. Una sorta di galateo tra entranti e uscenti impone che non ci sia ancora l’ufficialità sui nomi che succederanno al Cda guidato da sei anni da Paola Marini, curatrice museale di lungo corso anche a Venezia e Bassano. Le indicazioni sembrerebbero però chiare e la partita già chiusa. C’è un punto interrogativo sulla tempistica nella nomina del direttore dei musei civici. Data per imminente due settimane fa, Palazzo Trissino non ha ancora sciolto le riserve. L’orientamento, salvo cambiamenti di rotta all’ultimo minuti, pare essere su Valeria Cafà (esperienze professionali anche al Palladio Museum e al Correr di Venezia). Gli altri enti, stando a fonti qualificate, avrebbero già dei nomi sulla carta a dimostrazione dell’importanza del ruolo della Roi. Importanza, dettaglio tutt’altro che peregrino, che affonda anche nel patrimonio milionario dell’ente. L’Accademia Olimpica punterebbe sul docente universitario Giuseppe Nardin, della classe «Diritto, economia, amministrazione», il Fai su Alvise Rossi di Schio, la diocesi su Antonio Vesco, attualmente revisore della Roi. Vesco è socio dello studio di professionisti Vesco-Giaretta e la collega Cinzia Giaretta, è nel Cda del settimanale diocesano La Voce dei Berici.
Per quanto concerne invece il quarto componente nelle ultime settimane si spende il nome dell’ex assessore alla Cultura e consigliere di Parità della Provincia Francesca Lazzari. Intendiamoci: lo stesso nome è già affiorato dalla vittoria alle elezioni di Giacomo Possamai per la corse alla presidenza della biblioteca Bertoliana e alla Fondazione Teatro Comunale. Oggi però Lazzari, anche per la possibile presidenza, sembrerebbe essere la sintesi ragionata di una lunga mediazione rispetto a una architettura costruita per il rilancio definitivo della Roi dopo le due presidenze postGianni Zonin, quelle di Ilvo Diamanti e di Marini. I quali, oltre alla Roi, hanno in comune l’«aristocrazia» nell’essere accademici olimpici.