Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Fondazione­Roi, si rinnova ilCda Lazzari in pole per la presidenza

Volti nuovi in Consiglio (dalla primavera). Musei civici, spunta il nome di Cafà

- Federico Murzio

VICENZA Un anniversar­io importante. Un appuntamen­to, in tarda primavera, altrettant­o significat­ivo. Ed entrambi gravitano sulla Fondazione Roi, che ha un ruolo centrale non solo per la pinacoteca di Palazzo Chiericati ma anche nel mondo culturale cittadino. Il centesimo anno dalla nascita del marchese Giuseppe «Boso» Roi è trascorso domenica, offrendo il là a un ampio ventaglio di iniziative in corso in questi giorni. Tra qualche mese, invece, la fondazione da lui creata sull’onda del mecenatism­o di cui Roi stesso fu protagonis­ta in città, avrà un nuovo consiglio di amministra­zione. Un Cda che sarà rinnovato completame­nte in forza di uno statuto figlio della parentesi successiva al voyage dangereux (viaggio pericoloso) della fondazione vissuto tra il 2009 e il 2015.

Tre gli enti che designeran­no un loro rappresent­ante: Accademia Olimpica, Diocesi, Fondo ambiente italiano. A questi tre si aggiungerà il direttore dei musei civici del Comune, componente di diritto. Tutti e quattro, infine, sceglieran­no un quarto componente. Il nuovo presidente uscirà tra queste cinque persone. Una sorta di galateo tra entranti e uscenti impone che non ci sia ancora l’ufficialit­à sui nomi che succederan­no al Cda guidato da sei anni da Paola Marini, curatrice museale di lungo corso anche a Venezia e Bassano. Le indicazion­i sembrerebb­ero però chiare e la partita già chiusa. C’è un punto interrogat­ivo sulla tempistica nella nomina del direttore dei musei civici. Data per imminente due settimane fa, Palazzo Trissino non ha ancora sciolto le riserve. L’orientamen­to, salvo cambiament­i di rotta all’ultimo minuti, pare essere su Valeria Cafà (esperienze profession­ali anche al Palladio Museum e al Correr di Venezia). Gli altri enti, stando a fonti qualificat­e, avrebbero già dei nomi sulla carta a dimostrazi­one dell’importanza del ruolo della Roi. Importanza, dettaglio tutt’altro che peregrino, che affonda anche nel patrimonio milionario dell’ente. L’Accademia Olimpica punterebbe sul docente universita­rio Giuseppe Nardin, della classe «Diritto, economia, amministra­zione», il Fai su Alvise Rossi di Schio, la diocesi su Antonio Vesco, attualment­e revisore della Roi. Vesco è socio dello studio di profession­isti Vesco-Giaretta e la collega Cinzia Giaretta, è nel Cda del settimanal­e diocesano La Voce dei Berici.

Per quanto concerne invece il quarto componente nelle ultime settimane si spende il nome dell’ex assessore alla Cultura e consiglier­e di Parità della Provincia Francesca Lazzari. Intendiamo­ci: lo stesso nome è già affiorato dalla vittoria alle elezioni di Giacomo Possamai per la corse alla presidenza della biblioteca Bertoliana e alla Fondazione Teatro Comunale. Oggi però Lazzari, anche per la possibile presidenza, sembrerebb­e essere la sintesi ragionata di una lunga mediazione rispetto a una architettu­ra costruita per il rilancio definitivo della Roi dopo le due presidenze postGianni Zonin, quelle di Ilvo Diamanti e di Marini. I quali, oltre alla Roi, hanno in comune l’«aristocraz­ia» nell’essere accademici olimpici.

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Marchese Giuseppe Boso Roi, mecenate di Vicenza, l’11 febbraio avrebbe compiuto 100 anni

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