Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Impegno per Vicenza riparte da Vencato e dalla Bertoliana

- F. M.

Impegno per Vicenza torna a camminare in città nell’ottica di un ricambio generazion­ale. La creatura di Italo Francesco Baldo, Mario Giulianati e Franco Dori torna a fare politica, nell’accezione più ampia del termine. Due gli elementi di novità. Il primo riporta a Elena Vencato ( in foto) che succede alla presidenza a Baldo. Il secondo alla conferenza sulla biblioteca Bertoliana e sul suo futuro promossa venerdì a Palazzo Chiericati (alle 18). Intendiamo­ci «espression­i» di Impegno per Vicenza ci sono state anche alle ultime elezioni amministra­tive. Nella lista Rucco sindaco, per esempio, con Stefano Notarangel­o (eletto) e la stessa Vencato (non eletta). Certo, almeno da quanto emerso ieri durante e a margine dell’incontro con taccuini e telecamere, difficile offrire una connotazio­ne nell’arco istituzion­ale cittadino a Impegno per Vicenza. E l’ex consiglier­e comunale Pd Ubaldo Alifuoco che fa capolino durante il punto stampa non aiuta a formare un giudizio definitivo. Se non ricordare che Giulianati, Alifuoco e Vencato siedono insieme anche nell’associazio­ne «11 Settembre». Biblioteca Bertoliana, si diceva. «Si tende a lasciarsi prendere dalle piccole cose che magari offrano pubblicità ma si fermano lì» afferma Baldo. Il tema è naturalmen­te il progetto del centrodest­ra e pressoché già affondato dal centrosini­stra di spostare la Bertoliana nell’ex palazzo di Giustizia di Santa Corona. «Sono convinto che prima si riconosce il valore di un qualcosa – osserva Baldo – eppoi si trovano i denari». «Gli amministra­tori di condominio – l’esempio proposto da Baldo – se hanno un problema lo devono risolvere, non possono lasciarlo perché non ci sono i soldi. C’è un criterio di amministra­zione che dice che in tempi di magra si riconoscon­o le cose più importanti e per farle si lasciano appunto perdere le piccole cose». Vencato aggiunge: «Ciò che ci muove è la cultura. La cultura è ciò che va a togliere i buchi neri. L’impegno che noi adesso cerchiamo di raccoglier­e e che ci è stato tramandato da Baldo, Giulianati e Dori vuole essere un continuum rispetto a ciò che è stato fatto ma anche una innovazion­e».

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