Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Alunni disabili e assistenza, la Cgil: «Troppe criticità nel servizio dell’Usl»
Una difficoltà sia per gli operatori che per i ragazzi assistiti, ma l’azienda sanitaria assicura che con il prossimo bando si cambia. È una situazione di forte disagio quella denunciata dalla Cgil riguardo i circa 180 operatori e operatrici sociali che svolgono l’attività di assistenza nelle scuole e negli asili dei Comuni dell’Usl 7, seguendo i minori con disabilità. A detta dei sindacalisti, l’attività degli operatori presenterebbe forti criticità, la maggiore delle quali riguarda le assenze degli alunni. «Parliamo di bambini molto fragili - spiega Andrea Campagnolo, Funzione Pubblica Cgil -, che stanno spesso a casa da scuola: in questo caso, non è prevista alcuna retribuzione per l’operatore, non essendo richiesta la prestazione. C’è una sorta di lavoro a cottimo, in cui o mi trovano qualche bambino di un mio collega che è a casa ammalato oppure io non sono retribuito». Una condizione che, come spiega il sindacalista, non va a colpire solo i lavoratori, ma anche gli studenti. «Purtroppo non avendo una continuità salariale - prosegue - molte persone si sono dimesse negli anni, creando un grandissimo turnover: i ragazzi si affezionano agli operatori, e il fatto di cambiare spesso non permette un servizio di qualità. Noi lo avevamo fatto presente all’Usl, e nonostante ci avessero detto che avrebbero tenuto conto delle osservazioni, ma alla fine l’appalto è pronto per essere deliberato».
Dal canto suo, l’azienda sanitaria ha assicurato che le indicazioni dei sindacati sono state tenute in considerazione, e verrà garantita a chi vincerà la gara d’appalto un corrispettivo mensile certo, tale da consentire proprio la continuità e certezza della retribuzione dei lavoratori anche in caso di assenza breve da scuola degli utenti assistiti. «Viene proposto il passaggio da un modello di contratto a ore ad un canone predefinito - spiega l’Usl -, determinato sulla base del fabbisogno assistenziale storico, prevedendo che in caso di assenza degli assistiti gli operatori vengano comunque impiegati in attività direttamente o indirettamente a supporto di questi, con la possibilità di incrementare il canone corrisposto nel caso in cui aumenti la richiesta di fabbisogno assistenziale».
Modifiche L’Usl: si passa da un contratto a ore ad un canone predefinito