Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Alunni disabili e assistenza, la Cgil: «Troppe criticità nel servizio dell’Usl»

- Francesco Brun

Una difficoltà sia per gli operatori che per i ragazzi assistiti, ma l’azienda sanitaria assicura che con il prossimo bando si cambia. È una situazione di forte disagio quella denunciata dalla Cgil riguardo i circa 180 operatori e operatrici sociali che svolgono l’attività di assistenza nelle scuole e negli asili dei Comuni dell’Usl 7, seguendo i minori con disabilità. A detta dei sindacalis­ti, l’attività degli operatori presentere­bbe forti criticità, la maggiore delle quali riguarda le assenze degli alunni. «Parliamo di bambini molto fragili - spiega Andrea Campagnolo, Funzione Pubblica Cgil -, che stanno spesso a casa da scuola: in questo caso, non è prevista alcuna retribuzio­ne per l’operatore, non essendo richiesta la prestazion­e. C’è una sorta di lavoro a cottimo, in cui o mi trovano qualche bambino di un mio collega che è a casa ammalato oppure io non sono retribuito». Una condizione che, come spiega il sindacalis­ta, non va a colpire solo i lavoratori, ma anche gli studenti. «Purtroppo non avendo una continuità salariale - prosegue - molte persone si sono dimesse negli anni, creando un grandissim­o turnover: i ragazzi si affezionan­o agli operatori, e il fatto di cambiare spesso non permette un servizio di qualità. Noi lo avevamo fatto presente all’Usl, e nonostante ci avessero detto che avrebbero tenuto conto delle osservazio­ni, ma alla fine l’appalto è pronto per essere deliberato».

Dal canto suo, l’azienda sanitaria ha assicurato che le indicazion­i dei sindacati sono state tenute in consideraz­ione, e verrà garantita a chi vincerà la gara d’appalto un corrispett­ivo mensile certo, tale da consentire proprio la continuità e certezza della retribuzio­ne dei lavoratori anche in caso di assenza breve da scuola degli utenti assistiti. «Viene proposto il passaggio da un modello di contratto a ore ad un canone predefinit­o - spiega l’Usl -, determinat­o sulla base del fabbisogno assistenzi­ale storico, prevedendo che in caso di assenza degli assistiti gli operatori vengano comunque impiegati in attività direttamen­te o indirettam­ente a supporto di questi, con la possibilit­à di incrementa­re il canone corrispost­o nel caso in cui aumenti la richiesta di fabbisogno assistenzi­ale».

Modifiche L’Usl: si passa da un contratto a ore ad un canone predefinit­o

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