Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Grandi gruppi, nessuno straniero Ecco chi gestirà le spiagge di Jesolo
Chiuseleprimegare, investimentimilionari. Sconfittiigestoristoricicheminaccianoricorsi
primi due nuovi gestori a Jesolo portano la firma di noti imprenditori: da una parte «Mister Geox» Mario Moretti Polegato, la famiglia di albergatori Menazza e il presidente di Unionmare Alessandro Berton (che con la Cbc si sono aggiudicati la concessione della spiaggia tra gli stabilimenti Augustus, Bafile e Casa Bianca) e dall’altra Alessandro Iguadala, che con la Sebi Srl avrà in concessione la spiaggia dello stabilimento Marconi. Alla fine sono stati i grandi investitori a spuntarla sugli altri candidati, seppur in sole due zone, le uniche a Jesolo in cui finora ci sono stati più concorrenti. A perdere la «guerra delle concessioni» sono stati i gestori storici delle spiagge che però sono pronti a ricorrere al Tar contro le regole che ha dato l’amministrazione mettendo a gara le concessioni — seguendo la legge regionale che prevede percorsi di evidenza pubblica come disposto dalla direttiva Bolkestein—apartire dal Consorzio stabilimenti centrali, che ha perso il tratto di litorale di fronte all’albergo Casa Bianca.
Le concessioni hanno durata ventennale e in caso di ricorso al Tar, nel momento in cui non sussistesse una sospensiva, chi ha vinto la gara potrà cominciare i lavori. Di sicuro queste prime gare hanno fatto emergere che la concorrenza è stata tutta locale spazzando via la paura di un possibile intervento di grandi imprenditori internazionali. Comunque sia non dovrebbero esserci ripercussioni per i lavoratori in quanto sono probabili sub-concessioni per far operari quanti hanno lavorato finora.
Di sicuro i servizi miglioreranno. Perché i nuovi investitori hanno messo sul piatto diversi milioni di euro. La Cbc, tra piazza Brescia e piazza Mazzino ad esempio investirà ben più di sette milioni con cui punta a rendere la spiaggia più innovativa, tecnologica ed ecosostenibile di sempre, attrezzandola con nuove aree dedicate al gioco e allo sport e incrementandone i servizi interni. L’azienda, fiera di essere la prima da quando è stata modificata la legge regionale 33 sul turismo nel 2009 ad aver ottenuto il massimo del punteggio, promette che quello previsto sarà il più alto investimento avanzato fin ora da un privato per il litorale jesolano. «Non ci aspettavamo un risultato simile – afferma il presidente dello sconfitto Consorzio Bafile ed ex sindaco di Jesolo Renato Martin — che non solo non premia, ma non prende minimamente in considerazione la storicità di chi per decenni ha amministrato e gestito il demanio di una certa spiaggia. Rimane l ’ amaro in bocca: riuniremo il nostro consiglio di amministrazione per valutare se sussistano i presupposti per fare ricorso. A mio modesto parere credo ci siano gli elementi per poter impugnare questa delibera».
Jesolo è la quinta città balneare in cui infiammano le battaglie per le concessioni dopo Bibione, Eraclea, Lido di Venezia e Sottomarina, ma che ha ad esempio scelto di imboccare una strada diversa rispetto a quella intrapresa da questa ultima: il Comune di Chioggia ha infatti scelto di suddividere il proprio litorale in aree in concessione meno vaste rispetto a Jesolo, per cui la possibilità che i concessionari andassero a perdere il proprio spazio era maggiore. A Jesolo tratti in concessione più ampi hanno dato vita a una battaglia definita dallo stesso Martin «fratricida»: «perché alcuni imprenditori avversari fino a ieri facevano parte del nostro Consorzio», precisa. Una situazione simile a quella vissuta dall’uscente società Stabilimento balneare Marconi, che ha perso la concessione a favore della Sebi. «Non posso dire che me lo aspettavo — dice il manager in capo a Sebi Alessandro Iguadala – Quando si affrontano gare di questo tipo non si è mai in grado di prevedere come possa andare a finire».
Nel frattempo agli aggiudicatari è stata data la possibilità di avanzare un’istanza di occupazione anticipata, in modo tale da iniziare i lavori sul tratto in concessione in vista della stagione estiva, ma
Aree giochi e sport Per aggiudicarsi la gara i vincitori hanno dovuto mettere sul piatto cospicui visitatori
su tutto pendono i possibili ricorsi al Tar. Su un totale di 16 unità minime di gestione a bando, quelle già assegnate sono 8: oltre a quelle che hanno visto cambiare i gestori le altre sono in prossimità del faro, in zona Mazzini, quella corrispondente alla Oro Beach, le parallele a piazza Milano e piazza Torino e quella dove si trova il campeggio Waikiki. La prossima pubblicazione in scadenza, tra due settimane, riguarda la zona Pineta nei confronti della quale al momento sembra non sia stata presentata alcuna istanza di concorrenza.