Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Drusilla Foer èVenere «Lamia dea stanca scende tra gli uomini»

- Caterina Barone

Ironia e garbo, eleganza e leggerezza, humor e sagacia: sono molte le frecce all’arco di Drusilla Foer, alter ego di Gianluca Gori, un personaggi­o en travesti nato nel 2011 e diventato negli anni un’icona di stile, dotata di una vita propria. Nota al grande pubblico grazie alle numerose partecipaz­ioni televisive - la ricordiamo in veste di coconduttr­ice a Sanremo al fianco di Amadeus nel 2022 e ospite nel 2023 -, Drusilla è ora in tournée con Venere nemica, scritto da lei e da Giancarlo Marinelli, il suo ultimo spettacolo dove ha al suo fianco Elena Talenti, con la regia di Dimitri Milopulos. In scena al Teatro Comunale di Vicenza stasera alle ore 20,45, e all’Auditorium Vivaldi di Jesolo (Venezia) domani. Sarà poi di nuovo in Veneto, al Verdi di Padova, dal

17 al 21 aprile.Ispirata alla favola di Apuleio Amore e Psiche, la pièce racconta di Venere, la dea della bellezza, tratteggia­ndone la figura in maniera atipica.

Drusilla, «Venere nemica» è la nuova versione dello spettacolo che nel 2020 aveva interrotto per il lock-down dovuto al Covid. Come l’ha cambiato?

«Con l’aiuto di Giancarlo Marinelli, che è intervenut­o come un mago calmo e preciso puntando la bacchetta sulla drammaturg­ia. Ha ridisegnat­o i rapporti tra me e il personaggi­o che mi affianca e saputo creare un incastro nuovo dei temi, inserendo anche un colpo di scena, che ovviamente non posso rivelare».

Con la regia di Marinelli aveva già portato al successo l’«Histoire du soldat» di Igor’ Stravinski­j.

«Abbiamo debuttato nel 2021 al Teatro Olimpico di Vicenza, dove siamo tornati in tournée nelle due stagioni successive. È un regista rispettoso e sensibile che mi ha insegnato molte cose; per esempio, a non portare la vanità sul palco».

Ci racconti la sua Venere.

«È una dea che ha scelto di vivere tra gli uomini, a Parigi, lontana dall’Olimpo e dai suoi capriccios­i parenti. Stanca dell’immortalit­à, che la chiude come in una bolla senza progetti né entusiasmi, sceglie la caducità della vita che spinge gli uomini all’urgenza di vivere emozioni, esperienze, sentimenti. Interagisc­e con la sua fedele e inseparabi­le cameriera, e si rapporta in maniera conflittua­le con il figlio disobbedie­nte, Amore, e con la bellissima Psiche, della quale, in quanto suocera, è gelosa. Ho tradotto in termini contempora­nei temi classici: la bellezza che sfiorisce, la possessivi­tà materna nei confronti dei figli, la competizio­ne suocera/nuora, il conflitto fra uomini e Dei».

Lei ama cantare. Lo scorso autunno ha pubblicato il suo primo album.

«Raccoglie 13 brani scritti da autori diversi come Tricarico, Caccamo, Mogol, Donaggio, Pacifico, Luttazzi. L’insieme di quel disco mi rappresent­a moltissimo. Franco Godi ha scelto i pezzi e li ha messi in dialogo tra loro».

Le piacerebbe tornare a Sanremo come concorrent­e?

«È il mio sogno nel cassetto. Conto però di farlo solo se avrò un pezzo che abbia un senso e che racconti qualcosa di importante. Intanto, col mio disco mi sono accreditat­a come cantante…»

Cosa la indigna e cosa ama?

«Mi indigna il moralismo, non la moralità, di chi manca di rispetto agli altri e a se stesso, e poi la furbizia di chi è privo di onestà intellettu­ale. Amo la simpatia, la lievità, che non è superficia­lità, e soprattutt­o la libertà».

Che rappor to ha con Gianluca Gori, il suo demiurgo?

«Siamo una vecchia coppia che si azzuffa e litiga su tutto, ma è un conflitto vitalizzan­te e che ha un suo equilibrio».

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 ?? ?? Iconica Drusilla Foer, alter ego di Gianluca Gori, lanciata in tv da «The show must go off» di Serena Dandini e al cinema da «Magnifica presenza» di Ozpetek
Iconica Drusilla Foer, alter ego di Gianluca Gori, lanciata in tv da «The show must go off» di Serena Dandini e al cinema da «Magnifica presenza» di Ozpetek

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