Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Telecamere potenziate zona Santa Luciamappata con 9 nuovi occhi elettronici
Saranno attivi da giugno per contrastare il degrado
ve telecamere nelle zone ovest ed est della città attraverso l’acquisizione di un finanziamento ministeriale intorno ai 100 mila euro». Il ministero dell’Interno, infatti, ogni anno mette a disposizione un fondo riservato agli enti locali destinato all’incremento della pubblica sicurezza.
Da lì, come per inciso già avvenuto anche in città, i Comuni aggiungono una quota di risorse proprie.Le parole di Possamai giungono nel mezzo dello scontro politico tra maggioranza e opposizione sulla scorta dell’escalation delle aggressioni, furti, violenze, rapine che si sono registrate in città negli ultimi venti giorni. Dice l’ex sindaco Francesco Rucco: «I reati accaduti negli ultimi nove mesi sono maggiori rispetto a quelli registrati nei cinque anni di amministrazione di centrodestra. Questo la dice lunga sulle politiche di sicurezza dell’amministrazione di centrosinistra a trazione Partito democratico». Per l’ex sindaco i nodi sono venuti al pettine.
«Ricordo le numerose strumentalizzazioni sulle nostre azioni e sui nostri progetti di sicurezza che il centrosinistra all’epoca ha cavalcato. Ma sono le stesse azioni e progetti che hanno lasciato in eredità a queste amministrazione le nuove telecamere di videosorveglianza che loro oggi pubblicizzano come un loro risultato». Quindi «non si capisce però come mai abbiano impiegato tanto a concretizzare il progetto visto che avevamo già fatto anche i collegamenti tecnici».
Insomma, polemiche, attacchi e rivendicazioni non si spengono. E non coinvolgono solo la politica e i residenti ma anche i commercianti. I quali, stando alle dichiarazioni di Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio, chiedono soprattutto equilibrio. «A seguito di quanto successo negli ultimi giorni— ha detto su queste pagine— è evidente che la percezione di insicurezza sia aumentata. Ma bisogna fare molta attenzione ai messaggi che si trasmettono». «Perché — ha spiegato — non bisogna creare un clima che danneggerebbe soprattutto i negozi, i primi presidii di sicurezza in città. Un conto è che i negozi chiudano perché esaurito il ciclo di vita commerciale, un altro conto se ciò succede a seguito di un clima di paura».