Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Innovazione nel Nordest, il futuro inizia al polo universitario di Vicenza
Il progetto «Inest» con i fondi Pnrr. Il focus sull’interazione uomo-robot
«Prendiamo una postazione di assemblaggio, con un operatore che dopo qualche ora di lavoro inizia ad accusare stanchezza: in questo caso, il robot che di solito è un po’ più lento arriva in supporto all’operatore, il quale può in questo modo dedicarsi ad attività meno faticose». È solo uno degli aspetti sviluppati dai 15 ricercatori del polo universitario di viale Margherita impegnat i nel proget to «iNEST-working», il consorzio di ecosistema dell’innovazione che vede la cooperazione in rete di nove università trivenete, con un budget di 110 milioni finanziato dal Pnrr. Data anche la cooperazione di tre atenei diversi al suo interno, la sede universitaria vicentina è stata scelta come sede del meeting tenutosi ieri, che ha visto la partecipazione di centinaia di ricercatori aderenti, in tutto 700. Nelle strutture di Vicenza vengono svolte le attività dello Spoke 7, coordinato dall’Università di Verona con l ’ obi e t t i vo di sviluppare attività di ricerca e trasferimento tecnologico nel settore dell’«agroalimentare intelligente», e dello Spoke 5, gestito dall’ateneo di Padova, il cui focus è lo sviluppo di sistemi e ambienti di vita e di lavoro innovativi, intelligenti, sostenibili e guidati dal digitale, all’interno di un quadro di progettazione incentrato sull’uomo.
« Svolgiamo attività che vanno dalla collaborazione uomo-macchina - spiega il professor Alberto Trevisani, direttore del Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali -, con un’attenzione anche ai compiti che devono svolgere i robot per offrire un’opportuna assistenza e ridurre il carico di lavoro umano, fino all’aspetto mentale: il coordinatore di questo Spoke è uno psicologo, il professor Luciano Gamberini, che osserva quelli che sono gli impatti psicologici di queste attività, per capire come cambia la collaborazione con un essere che non è umano». Come spiegato dal professor Franco Bonollo, docente dell’università di Padova e presidente di iNEST, le tematiche trattate spaziano in vari ambiti, dagli ambienti marini al turismo, e una parte fondamentale del progetto risiede nella collaborazione con le aziende, grazie ai bandi a cascata: sono 300 al momento le realtà coinvolte, delle quali una quindicina quelle vicentine, e a breve ci sarà un secondo bando. «Ospitare un evento di questa portata rappresenta un grande onore ma anche il riconoscimento della lungimiranza e validità del modello Vicenza - commenta Adamo Dalla Fontana, presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza -. Allo stesso tempo, una volta di più si conferma come il polo universitario sia per il territorio un portale di accesso verso orizzonti più ampi».