Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Innovazion­e nel Nordest, il futuro inizia al polo universita­rio di Vicenza

Il progetto «Inest» con i fondi Pnrr. Il focus sull’interazion­e uomo-robot

- Francesco Brun

«Prendiamo una postazione di assemblagg­io, con un operatore che dopo qualche ora di lavoro inizia ad accusare stanchezza: in questo caso, il robot che di solito è un po’ più lento arriva in supporto all’operatore, il quale può in questo modo dedicarsi ad attività meno faticose». È solo uno degli aspetti sviluppati dai 15 ricercator­i del polo universita­rio di viale Margherita impegnat i nel proget to «iNEST-working», il consorzio di ecosistema dell’innovazion­e che vede la cooperazio­ne in rete di nove università trivenete, con un budget di 110 milioni finanziato dal Pnrr. Data anche la cooperazio­ne di tre atenei diversi al suo interno, la sede universita­ria vicentina è stata scelta come sede del meeting tenutosi ieri, che ha visto la partecipaz­ione di centinaia di ricercator­i aderenti, in tutto 700. Nelle strutture di Vicenza vengono svolte le attività dello Spoke 7, coordinato dall’Università di Verona con l ’ obi e t t i vo di sviluppare attività di ricerca e trasferime­nto tecnologic­o nel settore dell’«agroalimen­tare intelligen­te», e dello Spoke 5, gestito dall’ateneo di Padova, il cui focus è lo sviluppo di sistemi e ambienti di vita e di lavoro innovativi, intelligen­ti, sostenibil­i e guidati dal digitale, all’interno di un quadro di progettazi­one incentrato sull’uomo.

« Svolgiamo attività che vanno dalla collaboraz­ione uomo-macchina - spiega il professor Alberto Trevisani, direttore del Dipartimen­to di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industrial­i -, con un’attenzione anche ai compiti che devono svolgere i robot per offrire un’opportuna assistenza e ridurre il carico di lavoro umano, fino all’aspetto mentale: il coordinato­re di questo Spoke è uno psicologo, il professor Luciano Gamberini, che osserva quelli che sono gli impatti psicologic­i di queste attività, per capire come cambia la collaboraz­ione con un essere che non è umano». Come spiegato dal professor Franco Bonollo, docente dell’università di Padova e presidente di iNEST, le tematiche trattate spaziano in vari ambiti, dagli ambienti marini al turismo, e una parte fondamenta­le del progetto risiede nella collaboraz­ione con le aziende, grazie ai bandi a cascata: sono 300 al momento le realtà coinvolte, delle quali una quindicina quelle vicentine, e a breve ci sarà un secondo bando. «Ospitare un evento di questa portata rappresent­a un grande onore ma anche il riconoscim­ento della lungimiran­za e validità del modello Vicenza - commenta Adamo Dalla Fontana, presidente della Fondazione Studi Universita­ri di Vicenza -. Allo stesso tempo, una volta di più si conferma come il polo universita­rio sia per il territorio un portale di accesso verso orizzonti più ampi».

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