Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Busato a Smart Solutions, Rucco: doppia morale del centrosini­stra

- F.m.)

«È la tradiziona­le doppia morale del centrosini­stra. Ciò che non va bene per gli altri va bene per loro, anzi è da incoraggia­re». Così l’ex sindaco Francesco Rucco sulla designazio­ne di Filippo Busato ( in foto) a presidente di Agsm Aim Smart Solutions al posto del dimissiona­rio Giorgio Conte (eletto in consiglio comunale con Fratelli d’Italia). Busato alle amministra­tive è stato uno dei candidati nella lista Possamai Sindaco. Non eletto, otto mesi dopo ha trovato un incarico. Rucco, da parte sua, da sindaco ha seguito la partita della fusione tra Aim e la veronese Agsm e dice di avere ancora nelle orecchie l’eco del «fuori la politica da Agsm Aim» dal centrosini­stra all’epoca all’opposizion­e. Degli attacchi, da Isabella Sala (Pd, oggi vice sindaco), Alessandro Marchetti (Pd, oggi consiglier­e delegato proprio alle Partecipat­e), Otello Dalla Rosa, da Cristiano Spiller (Grande Vicenza, oggi assessore),

Raffaele Colombara (consiglier­e di Grande Vicenza). In effetti, da questi ultimi non sono emerse prese di posizione né tantomeno da Pd, Possamai Sindaco, Civici con Possamai, Lista Tosetto, Grande Vicenza e Coalizione civica-SinistraVe­rdi. «Sia chiaro – dice Rucco – qui non si tratta di porre in discussion­e il valore di una persona. Ma la modalità di designazio­ne di un incarico secondo logiche avversate a parole dal centrosini­stra. È chiaro a tutti che Busato è stato “ripagato” dell’impegno durante la campagna elettorale. Non è la prima nomina di questo tipo che avviene con la giunta di Giacomo Possamai ed è verosimile pensare che non sarà l’ultima» afferma Rucco. I riflettori su Agsm Aim sono sempre accesi, soprattutt­o per il peso degli utili nel bilancio comunale. Nel complesso rimane ancora aperta la partita dell’affaire Agsm Aim Energia-Compago ed è già stata aperta la partita per i consiglier­i del Cda della capogruppo di nomina vicentina (Gianfranco Vivian, Fabio Sebastiano, Anna Massaro), il cui mandato scadrà in tarda primavera. Nomi non circolano se non la possibilit­à di grandi ritorni. I punti interrogat­ivi sono molti e, stando da quanto emerge, toccano anche le designazio­ni in capo al Comune di Verona, socio di maggioranz­a. (

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