Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Navalnyj, oggi sit-in bipartisan «contro violenza e repressione»
Si riaccendono i riflettori sul conflitto russo-ucraino. A due anni dalla sua deflagrazione, e sulla scorta della morte dell’attivista Aleksej Navalnyj quattro giorni fa, Vicenza si riscopre ostile alla Russia di Vladimir Putin. E scende in piazza. L’appuntamento è alle 18,30 di oggi in piazza Matteotti. L’iniziativa è presentata in una nota congiunta diffusa ieri da tutti i gruppi consiliari a Palazzo Trissino. Le parole sono pesanti e unilaterali. Si legge: «Tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza del consiglio comunale promuovono per martedì un momento di commemorazione per Aleksei Navalny, oppositore politico del regime di Putin, prigioniero di coscienza, così definito da Amnesty International, morto in una colonia penale in Russia, dopo essere stato detenuto e perseguitato per anni per motivi politici giacché primo oppositore di Putin e il maggior pericolo politico dell’oligarchia autoritaria che è al potere in Russia». Quindi «a questo momento unitario parteciperanno anche partiti, sindacati e associazioni del territorio, nel nome dei nostri comuni valori costituzionali che promuovono i diritti liberali e democratici di opinione e di espressione e che negano qualsiasi possibilità alla violenza e alla repressione» continua la nota. Nel pomeriggio di ieri ha aderito anche Italia Viva.
Nel frattempo, sempre ieri, a Palazzo Trissino sono stati ricordati i primi due anni di guerra tra Ucraina e Russia. In collegamento dalla città di Zhytomyr il sindaco Sergiy Sukhomlyn, che più volte ha visitato Vicenza. La ragione è riconducibile all’ospitalità che il capoluogo ha offerto alle famiglie ucraine, poco più di un centinaio di persone, riparate fuori i confini nazionali. «Sono ancora 75 le persone che sono seguite nel territorio vicentino e il progetto di accoglienza diffusa del Dipartimento di protezione civile è stato, per ora, prorogato fino a fine anno» spiega Maria Rita Dal Molin, direttrice del Centro servizi per il volontariato di Vicenza. Dalla quale sono partiti oltre 400 viaggi verso l’Ucraina per portare aiuti umanitari. Dall’inizio del conflitto «sono 43 le realtà associative, cui si sono aggiunte molte famiglie del territorio, che rappresentano il segno tangibile dell’attenzione di Vicenza nei confronti dell’Ucraina. A queste si affianca il contributo di Observa e Nuovi Occhi dedicato ai bambini ucraini con il supporto dell’Usl 8 e il supporto di Palazzo Trissino impegnato dal novembre 2023 con la sottoscrizione di un accordo di cooperazione e d’intesa con la città di Zhytomyr» spiega la vice sindaco Isabella Sala.