Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
C’è ilmedico di base, il sindaco non ci sta «Non gli apro l’ambulatorio comunale»
Valdastico, è il dottore contestato l’anno scorso. Che si difende: accuse false
Il paese era senza medico di famiglia da mesi. Ora l’Usl 7 ha scelto (sulla base della graduatoria per l’assegnazione dell’incarico, precisano dall’Usl Pedemontana) il dottore per Valdastico. Non un volto nuovo, una sorta di riscatto per lui, ma il sindaco ha già alzato gli scudi e ha fatto sapere di non avere nessuna intenzione di accogliere il dottore il primo marzo.
A Valdastico torna Jamal Basal, 55 anni, medico del paese dal 2019 al dicembre 2022, quando non gli fu rinnovato il contratto di assunzione, ma che ha continuato a lavorare altrove. Medico che a Valdastico aveva anche fatto arrivare i carabinieri perché, stando a segnalazioni arrivate in Comune, si rifiutava di visitare pazienti donne e non voleva rapportarsi con altre figure femminili con cui avrebbe dovuto collaborare, come la direttrice e la vicedirettrice della casa di riposo del paese. Altre segnalazioni avrebbero anche sostenuto che le sue ricette spesso contenevano errori gravi. Accuse pesantissime che Basal ha sempre respinto. «È tutto falso - afferma - io sono un medico israeliano cristiano che non si è mai rifiutato di visitare una donna e ho le prove scritte delle mie pazienti. Sono circa una ventina, oltre a 200 firme di miei pazienti di Valdastico e Arsiero che sostengono che sono sempre stato “un medico professionale e dal volto umano” e che davo la mia disponimedici bilità 24 ore su 24, sabato e domenica compresi. Visitavo sia a casa sia in ospedale. Io, ora, sono contento di tornare, ma le dichiarazioni false del sindaco hanno rovinato tutto». Dal canto suo l’Usl 7, dopo aver comunicato che il medico tornerà dal 1 marzo, ha spiegato che a carico del dottore «non vi è stato e non vi è alcun provvedimento da parte dell’Ordine dei né alcuna denuncia formale alle forze dell’ordine, pertanto la sua nomina costituisce un atto dovuto essendo, nella graduatoria aziendale, il primo medico utile per l’assegnazione dell’incarico».
Ma il sindaco Claudio Sartori non ne vuole sapere e ieri lo ha fatto sapere con una lettera all’Usl. «Ho cambiato le serrature dell’ambulatorio comunale e di certo non gli darò mai la possibilità di entrare. Se vorrà esercitare lo farà altrove, questioni che non mi riguardano. Questa è una barzelletta non una soluzione – afferma - dopo 16 segnalazioni scritte all’Usl 7 e diverse lamentele dei cittadini e del personale della casa di riposo, avevo richiesto che non esercitasse più qui. Se non avevano un medico era meglio che non mandassero nessuno, meglio soli che male accompagnati. Poi già molti dei miei cittadini si sono spostati in questi mesi verso un altro medico di base, ora dei 300 mutuati che aspettavano la nuova assegnazione non so chi rimarrà». Dopo le segnalazioni del sindaco, all’epoca, erano stati disposti dalla procura anche controlli da parte dei carabinieri del nucleo antisofisticazione e sanità di Padova. I militari sono intervenuti in casa di riposo per prelevare documenti che potessero aiutare nelle indagini a carico del medico, ma non hanno trovato nulla.