Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Il giardino di Santa Corona deve essere tutelato»
Giardini e aiuole pubblici sotto la lente d’ingrandimento della cura urbana. O del buon senso. L’ultimo arrivato, il giardino del tempio di Santa Corona, è già oggetto di una interrogazione comunale a un paio di settimane dalla sua apertura. La ragione è riconducibile all’assenza dei cartelli già presenti in altri parchi storici della città. I cartelli indicano ciò che si può fare e ciò che non si può fare, misura necessaria laddove tutto ciò che non è espressamente proibito s’intende permesso d’ufficio. D’altra parte, l’unico cartello che esiste e che indica il nome e l’importanza storica dell’area, è un pezzo di latta giallo sbiadito sulla ringhiera che guarda contra’ Santa Corona. Tant’è. La misura del bisogno della segnaletica, questa volta, è offerta dalla forma e sostanza degli escrementi dei cani, a passeggio nel parco con i rispettivi padroni, sui quali incappano tutti gli altri utenti. Un’interrogazione, si diceva. L’ha depositata Simona Siotto (Idea Vicenza). «L’iniziativa di aprire il giardino di Santa Corona grazie a un accordo con la diocesi è lodevole – premette l’ex assessore alla Cultura – ma un luogo non va solo reso accessibile ma deve essere anche tutelato». Quindi «al di là di ciò che disseminano i cani ma di cui sono responsabili i padroni è pur vero che mancano i cestini per i rifiuti. Non è previsto poi un guardiano che controlli non tanto chi accede al parco, ma soprattutto i comportamenti di chi entra». Il rischio, secondo Siotto è che «il giardino di Santa Corona, tanto più alla luce della violenza che sta dilagando in centro storico, diventi l’ennesimo luogo a disposizione più di nullafacenti che di cittadini in cerca di un luogo di tranquillità e di verde». Così, i quesiti che l’esponente di Idea Vicenza rivolge alla giunta si accavallano uno dietro l’altro. «C’è l’intenzione di prevedere un adeguato servizio di guardiania? - chiede Siotto -. C’è il progetto di dotare il giardino di una adeguata cartellonistica? C’è la volontà di prevedere dei cestini per i rifiuti o l’installazione di panchine?».
Da un lato all’altro della città, e sempre in ambito di gestione del verde pubblico, tra gli elementi che suscitano le proteste dell’opposizione, rientra anche l’aiuola verde in largo Paolo Rossi, davanti allo stadio Romeo Menti. Questa volta, a intervenire, è l’ex sindaco Francesco Rucco. Non ci sono però interrogazioni alla giunta di Giacomo Possamai ma un «laconico post su Facebook con il quale ho sottolineato l’assenza di cura dello strato erboso e delle piante» dice l’ex sindaco che sulla realizzazione di largo Paolo Rossi mise la firma. Da quanto emerge da Palazzo Trissino ciò che si vede rispecchia la stagione invernale.