Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sit-in bipartisan perNavalny ma i leghisti non si vedono

Nella stessa piazza ieri anche i cortei per Gaza e quelli pro Assange

- F. M.

Corsi e ricorsi della storia in piazza Matteotti, ossia dalla piazza dedicata al deputato socialista assassinat­o dai fascisti un secolo fa. Il primo è un sit-in silenzioso per chiedere un cessate il fuoco a Gaza, spinto dalle associazio­ni pacifiste. Il secondo è un sit-in per chiedere la liberazion­e dell’attivista Julian Assange in procinto di essere estradato negli Usa, promosso da Unione e Rifondazio­ne comunista. Il terzo è un sit-in in memoria dell’attivista russo Alexei Navalny morto cinque giorni in una prigione russa. Quest’ultima iniziativa è stata promossa dal gruppo consiliare Civici con Possamai cui hanno aderito tutti i gruppi consiliari. Il palco improvvisa­to sono i gradini di Palazzo Chiericati. Dalla pietra dell’edificio sopra gli oratori spunta un folto ciuffo d’erba . Ad alternarsi al microfono i consiglier­i Benedetta Ghiotto e Massimo Bardin (entrambi Civici con Possamai), il presidente del consiglio comunale Massimilia­no Zaramella (Possamai sindaco) e il suo predecesso­re Valerio Sorrentino (Idea Vicenza). E il sindaco Giacomo Possamai con fascia tricolore, a conferma di un cappello politico e istituzion­ale all’evento. Possamai, per inciso, per pochi minuti a conclusion­e del sit-it è contestato dai pro-Assange, l’attivista inventore di WikiLeaks che diffuse documentaz­ione

segreta (e imbarazzan­te) per gli Usa e la democrazia statuniten­se. A Possamai è imputato di non avere detto una parola su Assange; insomma, di usare due pesi e due misure. Possamai risponde che le due manifestaz­ioni sono diverse. Intendiamo­ci: tutti i gruppi consiliari hanno sottoscrit­to

l’iniziativa che di fatto contesta il governo di Vladimir Putin in Russia ma molto pochi sono stati quelli presenti. Sia a centrosini­stra, che di fatto la manifestaz­ione l’ha promossa, sia a centrodest­ra. Dei gruppi consiliari mancavano esponenti di Forza Italia e della Lega. Assenze che, al netto del beneficio del dubbio e di cause di forza maggiore, nella bilancia politica hanno pesi diversi, giacché è nota la vicinanza di parte del Carroccio alla Russia. Così come, per altro, nel mondo degli affari le esportazio­ni e le importazio­ni da e per la Russia dei distretti industrial­i vicentini e veneti sono tutt’altro che poca cosa. Così come, del resto, lo sono da e per gli Stati Uniti e per i Paesi della Nato. La cui presenza militare a Vicenza risale agli anni Cinquanta, elemento che sotto il profilo temporale la pone più vicina all’assassinio di Matteotti che al 2024. Insomma, si parla di libertà in piazza Matteotti e l’immagine della stessa come una coperta elastica rende l’idea. « L’Europa se non è espression­e di libertà non è. E tante volte in questi decenni si è dimenticat­a di questa genesi. Ma quello che sta succedendo alle sue porte è irricevibi­le» dice il sindaco.

Possamai «L’Europa se non è espression­e di libertà non è. E tante volte è stato dimenticat­o»

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In ricordo La manifestaz­ione per ricordare Navalny ieri in piazza Matteotti (Hasho)

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