Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ha reso la vita della sua ex un incubo, stalker costretto a un corso di recupero
È finito a processo per aver fatto vivere all’ex fidanzata un incubo fatto di ansia e paura, dovrà frequentare un corso di recupero. Si tratta della vicenda giudiziaria di un trentacinquenne di Sarego, difeso dagli avvocati Antonella Carrarini e Roberta Cavazza, presentatosi in tribunale a Vicenza con a suo carico l’accusa di atti persecutori nei confronti della ex compagna, con la quale era stato legato sentimentalmente fino al gennaio del 2023. A partire da quella data, non accettando la fine del loro rapporto, l’imputato ha messo in atto una serie di azioni di stalking nei confronti della vittima, arrivando a causarle un profondo disagio nella vita di tutti i giorni. Secondo le ricostruzioni da parte del pm Hans Roderich Blattner, che ne aveva chiesto il rinvio a giudizio, l’uomo si sarebbe appostato ripetutamente davanti all’abitazione dell’ex fidanzata, oltre a presentarsi nel luogo di lavoro di quest’ultima e in altri luoghi da lei frequentati. Inoltre, l’imputato le avrebbe inviato parecchi messaggi sui social network, cagionando alla giovane «un perdurante e grave stato d’ansia e di paura», che l’avrebbe costretta a «modificare radicalmente le proprie abitudini di vita». Motivazioni che avevano convinto il gip Roberto Venditti a disporre il rinvio a giudizio, con l’uomo che nel frattempo era stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento a distanza inferiore di 200 metri alla donna, oltre che la proibizione nel comunicare con lei. Venerdì, dunque, è arrivata la sentenza a firma del gip Matteo Mantovani: l’imputato, ritenuto colpevole del reato a lui iscritto, è stato condannato a otto mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena, quest’ultima subordinata «alla partecipazione a specifici corsi
di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per i reati di atti persecutori», da completare entro due anni. Venerdì infine, il giudice ha dichiarato l’immediata perdita di validità del divieto di avvicinamento, oltre a una liquidazione di 800 euro alla parte civile.