Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
« Pohja e Torrente lemie scommesse»
«DopoAlbaniaeAzerbaigian, potevoallenareilKosovo» De Biasi: «Il centravanti vale un club di serie A E il Padova è grande, ha solo tanta sfortuna»
Gianni De Biasi, quando la vedremo allenare un’altra nazionale?
«Come sapete ho terminato da poco la mia avventura alla guida del l ’ Azerbaigian. Un’esperienza bellissima che mi ha dato tantissimo, mi era anche stato offerto il rinnovo ma ho pensato che fosse giusto chiuderla qui. Sono andato davvero vicino a salire su un altro treno importante».
Ossia?
«Sono stato molto vicino ad allenare il Kosovo, una nazionale che secondo me ha prospettive importanti nel futuro, con un serbatoio di giocatori che può portare a grosse soddisfazioni».
E poi cosa è successo?
«Proprio nei giorni scorsi hanno scelto Franco Foda, un allenatore che stimo e a cui auguro il meglio».
Consiglierebbe qualche giocatore azero ai direttori sportivi italiani?
«Consiglio di fare una capatina a guardare il Qarabag, ci sono molti giocatori interessanti: alcuni potrebbero ben figurare in Italia» Parliamo di calcio italiano? «Il calcio veneto lo seguo tantissimo, abito a Conegliano e la mia terra è sempre la mia terra».
Si aspettava un Verona così dopo quanto accaduto a gennaio?
«Detto molto onestamente no. Per qualsiasi allenatore è un problema enorme cambiare dieci giocatori a gennaio, perdere praticamente tutti i migliori e dover ricominciare daccapo. Ma sappiamo i problemi che ha il presidente Maurizio Setti, che le difficoltà finanziarie ci sono anche adesso nonostante le cessioni e che il futuro è un gigantesco punto interrogativo. Ma sia a Monza sia, soprattutto, contro la Juventus, ho visto una squadra viva. Non fai 2-2 con la Juve se non hai valori importanti in ballo»
Chi l’ha colpita?
«Folorunsho, che avevo già visto giocare, e soprattutto Noslin. Me ne avevano parlato benissimo e avevano ragione.
Sa muoversi bene anche da centravanti, una sorpresa perché lo ritenevo più un esterno simile a Ngonge».
La salvezza è possibile?
«Assolutamente sì. Non sarà facile, ma secondo me il Verona non è inferiore a Empoli, Cagliari, Sassuolo, Frosinone. Bravo a Baroni, ha fatto un mezzo miracolo».
Due proprietà a Verona e Venezia, analoghe difficoltà finanziarie. Che ne pensa?
«Il calcio è una brutta bestia, se ti sfugge di mano puoi farti molto male. La cessione di Johnsen in un quadro simile era inevitabile, capisco che Vanoli si sia arrabbiato, ma se l’alternativa non c’è bisogna farsela andare bene per forza. Poi si consola con Pohjanpalo. Uno così in B fa la differenza e merita una possibilità in Serie A».
Per la A come la mettiamo?
«Vedo la Cremonese favorita,
mail Venezia è lì. Se si incastrano un paio di cose, secondo me può anche centrare il colpaccio».
Cinque sconfitte consecutive per il Cittadella, ma Gorini è ancora al suo posto. Succederebbe così altrove?
«Sono felice che Marchetti abbia dimostrato che si può tenere un allenatore anche se perde cinque partite. Se una società è seria aiuta un allenatore, non lo affossa».
Padova secondo, Vicenza terzo. Come valuta la loro stagione?
«Il Padova è sfortunato, sta facendo un grande campionato ma ha trovato un avversario in stato di grazia come il Mantova. Un’altra volta, sembra quasi una maledizione. Il Vicenza era partito per vincere, con Vecchi le cose stanno migliorando. Entrambe possono essere protagoniste assolute ai playoff, anzi dirò di più. Saranno fra le favorite».
Possibilità di rimonta del Padova non ce ne sono?
«Molto difficile, ma mai dire mai».